Cacopardo: "Ridate Le Rocce ad Antonio Presti"

Redazione

Cacopardo: "Ridate Le Rocce ad Antonio Presti"

mercoledì 31 Gennaio 2018 - 17:14

“Ridate il Villaggio Le Rocce di Taormina ad Antonio Presti”. Lo dice con forza l’assessore al Turismo di Castelmola, Eleonora Cacopardo, che ha effettuato con il mecenate alcune interessanti iniziative nello splendido paesino. “Dante, passando tra le mura di Dite ( la città dei morti) – dice l’amministratore in un’accorata missiva – viene offerto un immaginario crudo, una distesa di sepolcri…..Ecco come appariva il “Villaggio le Rocce” di Mazzarò oltrepassando un cancello usurato dal tempo. E’ stato Antonio Presti, uomo lungimirante e caparbio, ad immaginare ‘Le Rocce’ come contenitore ed espressione di bellezza nonostante si trovasse al cospetto di un luogo ormai degradato dall’usura del tempo.
La sua storia è testimonianza di una vita dedicata alla Bellezza, alle comunità, ai bambini, alle scuole ai territori ed ai più deboli. Le Rocce sono state immaginate come fucina di arte, di cultura architettonica, di paesaggio, di fotografia, di musica, luogo incantato e culla di arte e storia.
Le Rocce avrebbero potuto e dovuto essere un ‘faro’ per tutto il comprensorio.
La mostra di Giovanni Pepi, organizzata da Fiumara d’Arte al Museo del Castello di Mola è testimonianza tangibile della generosità di Antonio Presti e della volontà di coinvolgere i territori limitrofi in un percorso di bellezza ed arte.
Consapevole del ruolo fondamentale delle scuole e delle Istituzioni nel percorso educativo e di crescita emotiva dei bambini, Antonio Presti ha voluto fortemente che i bambini della scuola di Castelmola fossero tra i protagonisti dell’inaugurazione e riapertura  del sito dopo 50 anni.
In questi giorni concitati ho avuto modo di leggere svariate proposte di rilancio del sito, nessuna di queste mi ha convinta, nessuna rispecchia ciò che “le Rocce desiderano essere” per loro stessa natura ed inclinazione.
Nella corsa concitata “all’accaparramento” del sito, il tempo scorre e getterà nuovamente nell’oblio e nella desolazione “ Le Rocce” che somiglieranno sempre di più alla città di Argia, descritta da Italo Calvino nelle “ Città invisibili ”.  Qui “ Le vie sono completamente  interrate, le stanze sono piene di argilla fino al soffitto, sopra i tetti delle case gravano strati di terreno roccioso, i luoghi sono deserti”. Fatta questa doverosa premessa, mi rivolgo, come architetto e come assessore alla Cultura del Comune di Castelmola, oltre che amica di Antonio Presti a tutte le persone di buon senso ed alle donne e a gli uomini di cultura, ai colleghi assessori, agli amministratori illuminati ed a tutte le istituzioni; non perdiamo la preziosa opportunità di rinascita offerta da Antonio Presti. Io ti ringrazio Antonio”.