Il Consiglio dice sì alla rimodulazione del piano di riequilibrio, ma tiene banco il "caso" villa Dante

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Il Consiglio dice sì alla rimodulazione del piano di riequilibrio, ma tiene banco il "caso" villa Dante

domenica 14 Gennaio 2018 - 17:42

Riunione domenicale per il consiglio Comunale, che dopo la caduta del numero legale di ieri e la seduta andata a vuoto nella serata di giovedì, ha votato in modo favorevole alla proposta di delibera dell’amministrazione. Sul tavolo c’era l’atto che dà la possibilità al Comune di ampliare la durata del Piano di Riequilibrio, portandolo da 10 a 20 anni. Un punto su cui l’amministrazione ha sempre puntato, attaccandosi la medaglietta per una scelta che, in realtà, spetta al Governo nazionale.

Nulla di nuovo sotto al sole di questa tiepida domenica di gennaio, i consiglieri hanno attaccato la Giunta, mostrando ancora una volta tutta la propria insoddisfazione per una delibera arrivata per il rotto della cuffia, il termine è infatti quello del 15 gennaio. Ma poi l’aula ha detto sì visti i voti favorevoli di Abbate, Caccamo, Cardile, Crifò, Gennaro, Gioveni, Rella, Risitano, Santalco, Siracusano, Trischitta, Vaccarino, i no di Carreri, Interdonato, Sorrenti e Zuccarello e le astensioni di Contestabile, Mondello, Barrile e Russo. Una votazione che accerta ancora una volta, come sulle tematiche finanziare l’amministrazione riesca a trovare sempre dei pareri favorevoli abbastanza trasversali.  E’ stata votata anche l’immediata attuazione della delibera.

Qualche momento di tensione, però, non è mancato, soprattutto quando il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Trischitta, ha fortemente stigmatizzato l’assenza del sindaco Renato Accorinti: “Trovo incredibile che il sindaco non si trovi quest’oggi, noi siamo qui nella giornata di domenica a votare un atto importante per la città e lui è in giro a fare campagna elettorale”.

La presidente Emilia Barrile ha cercato di rintracciare telefonicamente il primo cittadino che non ha risposto. E dire che lo stesso Accorinti poco prima è stato visto poco distante da Palazzo Zanca, alla Messina Marathon. Ma in Consiglio si è discusso anche delle parole di Accorinti e della sua promessa agli anziani del circolo di Villa Dante di pagare di tasca propria i costi per la riattivazione dell’energia elettrica.  Parole che secondo Trischitta, Santalco, Abbate e Carreri puzzano di “voto di scambio”.

Intanto gli stessi consiglieri Rella e Fenech prendono le distanze dal proprio sindaco, attraverso un comunicato stampa: “In questi quasi cinque anni di mandato ciascuno di noi, in diversi modi e in più occasioni, ha sollecitato il Sindaco a rispondere a quell’impegno preso, anche per bocca nostra, durante la campagna elettorale del 2013, di continuare a vivere solo con l’equivalente del suo stipendio da professore destinando la parte in più del suo compenso istituzionaleper la città. Abbiamo spesso suggerito di non attendere la fine del mandato per destinare quelle somme. Di usarle il prima possibile per piccoli interventi nei quartieri, soprattutto in quelli più trascurati. Abbiamo chiesto di usare quei soldi a favore di opere per i bambini, di spazi di aggregazione, di piccoli impianti sportivi, insomma, di piccoli interventi diversificati per tutto il territorio comunale che avrebbero potuto lasciare un segno concreto e positivo nei diversi quartieri interessati. Ci sarebbe piaciuto dare attenzione a quartieri come l’isolato 13, Bisconte, Camaro, ad alcuni villaggi della zona sud e della zona nord: zone che abbiamo visitato e attraversato con passione ed entusiasmo, cogliendone i bisogni, durante la scorsa campagna elettorale. Molti di noi, sebbene non fossero d’accordo, poiché ci sembrava più rispondente a quello che avevamo convintamente detto alla gente vivere mese per mese con lo stipendio da professore piuttosto che dare tutto a fine mandato, abbiamo atteso che il sindaco rispondesse a suo modo a questa promessa. Reputando inopportuno questo modo di rispondere ad un impegno elettorale in cui ciascuno di noi ha messo la propria faccia, auspichiamo che il sindaco possa fare una seria riflessione ed una programmazione di come redistribuire questi soldi alla cittadinanza, tenendo il più possibile fede a ciò che per lungo e largo abbiamo sostenuto durante la nostra straordinaria campagna elettorale del 2013”.