Rifiuti, Ialacqua segue la linea Musumeci: "Situazione già denunciata nel 2013. Cucè? si è eseguito un accordo del 2015"

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Rifiuti, Ialacqua segue la linea Musumeci: "Situazione già denunciata nel 2013. Cucè? si è eseguito un accordo del 2015"

venerdì 05 Gennaio 2018 - 09:08

Il Governatore Musumeci ha lanciato l’allarme invocando lo Stato d’Emergenza per la situazione dei rifiuti in Sicilia, mentre il Ministro Galletti ribatte: “Chi ha avuto il coraggio e la capacità di affrontare la crisi l’ha risolta”. E Messina? Sulla gestione dei rifiuti, l’amministrazione Accorinti è spesso entrata in contrasto con la Giunta Crocetta, non nascondendo una voglia di autogestione, lontana quindi dai diktat regionali, che deriva dalla consapevolezza di avere delle strutture idonee.

Su tutte la Piattaforma di Pace, sulla quale però regna ancora la massima indecisione. L’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, sposa la linea allarmistica del Presidente della Regione: “Condividiamo l’allarme di Musumeci, già nel 2013 abbiamo detto alla Regione di autorizzare l’utilizzo dell’impianto di Pace, di finanziare il nostro progetto per la raccolta differenziata porta a porta e per trasformare Mili in una struttura che sia in grado di smaltire i rifiuti. In quel caso Messina sarebbe diventata autonoma, l’impianto di Pace non è stato fatto, i fondi per il porta a porta sono arrivati solo nel 2016 e per Mili ci vuole altro tempo. Purtroppo non siamo stati messi nelle condizioni di poter puntare all’autogestione, così come volevamo”.

Rimane il nodo dell’impianto di Pace, Messinambiente ha fatto richiesta di gestione il 28 dicembre scorso e per ammissione dello stesso liquidatore Calabrò, basterebbe una delibera sindacale o un accordo con l’Ato 3, che gestisce l’area. Ialacqua però frena: “Messinambiente di fatto non esiste più, non è più gestore dei servizi per Messina. Il 21 dicembre i Cda delle Srr hanno dato mandato alle Ato di avviare le procedure per affidare mezzi e beni agli enti gestori dei servizi, nel nostro caso Messina Servizi Bene Comune”.

Messinambiente però è stata colpita anche dalle polemiche circa il trasferimento di Natale Cucè all’Amam, ma Ialacqua precisa: “Si è solo concretizzato un accordo stilato nel 2015 tra il sindaco, lo stesso Cucè e il liquidatore Calabrò. Credo che Messina Servizi Bene Comune potrà nascere solo quando ci sarà un gruppo dirigente completamente nuovo”.