Piano di Riequilibrio tornerà in consiglio, Cuzzola: "Delibera da rimodulare su base ventennale"

Redazione

Piano di Riequilibrio tornerà in consiglio, Cuzzola: "Delibera da rimodulare su base ventennale"

lunedì 25 Dicembre 2017 - 09:00

Il sindaco Renato Accorinti l’ha più volte auspicato, per lui i Piani di Riequilibrio dei Comuni devono essere fatti su scala ventennale e non decennale. Detto, fatto. La Legge nazionale di Bilancio 2018, dà l’opportunità agli enti comunali di poter smaltire i propri debiti nel giro di vent’anni, un lasso di tempo molto più ampio così diminuirà la portata degli impegni economici da rispettare anno per anno.

Un’occasione che il Comune di Messina non si è lascerà sfuggire, così come annunciato dall’assessore al Bilancio, Enzo Cuzzola: “L’opportunità – secondo l’esponente della giunta Accorinti – è ghiotta, perché si godrebbe di due vantaggi. In primo luogo si allungherebbero a 20 anni i tempi di restituzione del fondo di rotazione, senza interessi, che si consegue all’approvazione del piano. Il secondo è che si liberebbero annualmente il 50% delle risorse destinate alla costituzione degli accantonamenti necessari per far fronte al contenzioso pendente al 31 dicembre 2012, che ammonta ad oggi a circa 140 milioni (l’importo originario era più consistente, ma le azioni portate avanti dall’Amministrazione Accorinti lo hanno notevolmente ridotto), consentendo un primo ritorno alla “normalità” anche per la spesa corrente, mentre per le spese di investimento, siamo già allo sviluppo, data l’accorta azione di “intercettazione di fondi”, condotta dall’Amministrazione”.

Così molto presto, il Piano tornerà in aula per l’ennesima valutazione da parte dei consiglieri comunali: “Certo- continua Cuzzola – si allungheranno i tempi di approvazione del piano, ma se portiamo avanti, come faremo, le transazioni “indirizzate” in questo scorcio di fine anno, il maggior numero di creditori non ne risentirà (si pensi che oltre il 90% degli stessi sono creditori per meno di 50 mila euro).

I tempi sono stretti, infatti entro il 15 gennaio bisogna deliberare in Consiglio la volontà di rimodulazione, che bisognerà riportare in Consiglio per la definitiva approvazione entro fine febbraio. Ma questa volta, dato che ormai il piano lo gestiamo “dentro” il bilancio non si potrà prescindere dalla approvazione, quanto meno della bozza in Giunta, di Preventivo e Rendiconto. I tempi sono stretti e ci arriveremo in affanno”