Accreditamento scuole di specializzazione, 9 istituti messinesi non soddisfano i nuovi standard

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Accreditamento scuole di specializzazione, 9 istituti messinesi non soddisfano i nuovi standard

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martedì 14 Novembre 2017 - 16:00

Le scuole di specializzazione di medicina sono state sottoposte ad una procedura di accreditamento più stringente rispetto al passato a seguito del decreto ministeriale introdotto recentemente dal MIUR di concerto col Ministero della Salute. Detto in altre parole, le scuole di specializzazione dovranno ora rispettare dei criteri di qualità più rigorosi. Tuttavia, l’Università di Messina rientra tra le università con il maggior numero di scuole a non riuscire a soddisfare i nuovi standard qualitativi minimi. Infatti, l’Osservatorio Nazionale della Formazione Medica Specialistica, l’organismo tecnico che si è occupato della verifica della presenza degli standard, dei requisiti e degli indicatori di performance previsti dal nuovo decreto interministeriale, ha proposto il non accreditamento per ben 9 scuole di specializzazione messinesi, su un totale di 130 istituti italiani che non risulterebbero idonei a formare i giovani medici aspiranti specialisti.

Nel dettaglio, le scuole di specializzazione dell’ateneo peloritano cui fa riferimento l’Osservatorio sono: Ematologia, Ortopedia e Traumatologia, Chirurgia Maxillo-facciale, Genetica Medica, Medicina Legale, Urologia, Medicina Fisica e Riabilitativa, Anatomia Patologica, Audiologia e Foniatria.

Per questo motivo, il MIUR ha diramato una nota di indirizzo con la quale ha inteso agevolare il trasferimento degli specializzandi già iscritti alle scuole non accreditate, affinché possa essere garantito per loro il diritto ad una formazione aderente ai livelli minimi, fermo restando il diritto di completare gli studi presso l’Ateneo di appartenenza. Tuttavia, a Messina non si starebbe registrando un’aderenza da parte dell’ateneo alla circolare MIUR e gli specializzandi interessati hanno pertanto indirizzato una missiva ai ministeri competenti, all’Osservatorio Nazionale della Formazione Medica Specialistica ed all’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM), per chiedere un intervento chiarificatore. Al riguardo sono intervenuti preoccupati i rappresentanti degli specializzandi delle Scuole non attive, che hanno dichiarato: “Nonostante siano trascorse 3 settimane, ad oggi, l’Università di Messina, a differenza di molte altre Università italiane, non ha provveduto a concedere i nulla osta al trasferimento a coloro i quali ne avevano fatto formale richiesta manifestando. Per contro, la medesima Università ha accettato in ingresso medici in formazione specialistica iscritti a scuole non accreditate di altri Atenei che hanno richiesto trasferimento presso scuole accreditate dell’Università di Messina.

L’Università avrebbe informato i diretti interessati dell’intenzione di impugnare al TAR i decreti di non accreditamento, in quanto avrebbe già assunto alcune iniziative volte a colmare i gap documentati dall’Osservatorio Nazionale. Tuttavia, tali iniziative, evidentemente, sono state assunte tardivamente. “La riforma dell’accreditamento era già stata annunciata in quanto collegata ad un decreto di riforma degli Ordinamenti didattici delle scuole di specializzazione di medicina, entrato in vigore nel 2015. – incalzano gli specializzandiDesta poi perplessità il fatto che l’Università stia cercando di impugnare il provvedimento per presupposti vizi di forma, laddove invece insistono elementi oggettivi circa la non aderenza ai livelli formativi minimi richiesti. In altre parole, se l’Università ottenesse la sospensiva del TAR, “costringerebbe” alcuni specializzandi a formarsi in scuole non accreditate dal MIUR e dal Ministero della Salute. Inoltre, ben venga l’adozione di correttivi, ma è fisiologico che questi non possano essere efficaci nell’immediato e, pertanto, sembrano configurarsi i presupposti per la lesione del diritto ad una formazione di qualità per gli specializzandi richiedenti i trasferimento”.