Blitz contro i "Santapaola di Messina": sequestrati beni per 8 milioni

Redazione

Blitz contro i "Santapaola di Messina": sequestrati beni per 8 milioni

mercoledì 08 Novembre 2017 - 10:49

I carabinieri del Ros, con il supporto del Comando provinciale di Messina, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip su richiesta del procuratore aggiunto, Sebastiano Ardita e dei sostituti, Liliana Todaro, Maria Pellegrino ed Antonio Carchietti.
Il provvedimento colpisce assetti societari e beni mobili e immobili per un valore complessivo di 8 milioni di euro ed è stato notificato a Vincenzo Romeo, Pasquale Romeo e Biagio Grasso, tutti raggiunti  nel luglio scorso dall’ordinanza di custodia cautelare denominata “Beta”, a carico di 30 soggetti, gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, turbata libertà degli incanti, esercizio abusivo dell’attività di giochi e scommesse, riciclaggio, reati in materia di armi ed altro.
Dalle attività svolte dai militari del Ros era emerso un grave quadro indiziario relativo all’operatività (mai documentata in precedenza) nel capoluogo peloritano di una cellula di cosa nostra catanese, diretta emanazione della più nota famiglia mafiosa dei Santapaola e sovraordinata rispetto ai clan che tradizionalmente operano nei quartieri cittadini.
Al vertice del sodalizio, la figura di Vincenzo Romeo, che operava sotto la supervisione del padre, Francesco (cognato del noto Santapaola Benedetto, inteso Nitto), e con la collaborazione dei fratelli, Pasquale, Benedetto e Gianluca.
L’attività investigativa aveva tracciato l’esistenza di un’entità criminale ancorata alle tradizioni mafiose ma, al tempo stesso, capace di relazionarsi proficuamente con professionisti locali ed esponenti della amministrazioni locali, proiettando i propri interessi in diversi settori dell’imprenditoria,che aveva pesantemente infiltrato e finanziato.
Sequestrate 7 società del settore immobiliare e dei lavori edili in genere, alcune delle quali interessate a rilevanti interventi di edilizia abitativa, pubblica e privata, nel capoluogo (riqualificazione di Fondo Fucile e realizzazione di un complesso immobiliare in zona Torrente Trapani); due società del settore degli apparecchi da intrattenimento, su cui si stanno concentrando gli interessi delle organizzazioni criminali a livello nazionale; diverse auto, tre immobili e 17 conti correnti. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a 8 milioni di euro.