Anief: 20mila insegnanti costretti a migrare al Nord

Redazione

Anief: 20mila insegnanti costretti a migrare al Nord

domenica 05 Novembre 2017 - 09:01

Fare l’insegnante in Italia è una scelta nobile, ma che può portare molto lontano da casa: lo sanno bene i 20mila docenti precari che in occasione dell’ultima apertura delle Graduatorie ad esaurimento si sono spostati dal Sud al Centro-Nord; ma anche gli 8mila di ruolo che nel 2015 hanno ottenuto il trasferimento dal Centro-Nord al Sud per avvicinarsi alla terra d’origine. I dati, diffusi oggi, sono contenuti nel ‘Rapporto 2017 sulle migrazioni interne in Italia’, un volume dell’Istituto di studi sulle società del Mediterraneo del Consiglio nazionale delle ricerche che verrà presentato il 7 novembre a Roma presso la sede centrale del Cnr.
La ricerca, i cui dati sono scaricabili dal sito internet https://migrazioninterne.it/indici/rapporto-2017/, ha evidenziato come le migrazioni e il pendolarismo del personale docente nelle scuole italiane rappresentino “un fenomeno sociale importante e radicato nel tempo”.
Dopo aver verificato che “nell’anno scolastico 2016-17 gli insegnanti” erano “855.829, l’11,8% in più rispetto a cinque anni prima”, lo studio si è focalizzato sugli spostamenti: per “i docenti non di ruolo le zone di maggiore emigrazione sono risultate Basilicata, Sicilia e Campania, mentre le regioni più attrattive sono Toscana, Piemonte e Lazio: il flusso più consistente va dalla provincia di Napoli a quella di Roma, e dalla Sicilia verso le zone di Milano e Torino. Le province dove l’impatto degli insegnanti migranti è risultato più forte sono state Bergamo, Bologna, Reggio Emilia, Asti e Alessandria: rimane poi in vita il pendolarismo quotidiano con partenza notturna degli insegnanti che si muovono dalle province di Napoli e Caserta per andare a Roma, dove si recano per una supplenza anche solo giornaliera”.