Grillo chiude col "botto" la campagna elettorale del M5S

Redazione

Grillo chiude col "botto" la campagna elettorale del M5S

sabato 04 Novembre 2017 - 02:15

Chiusura col botto della campagna elettorale M5S in Sicilia. Nell’avamposto del sindaco Leoluca Orlando, la centralissima piazza del Teatro Massimo di Palermo – meno piena di quella di Catania e di Caltanissetta – sono arrivati tutti i big Cinquestelle per dare lo sprint finale al candidato governatore Giancarlo Cancelleri, dato in testa alle Regionali insieme allo sfidante del centrodestra Nello Musumeci, intervenuto ieri nelle tre piazze separate di Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. A Palermo sono giunti apposta Beppe Grillo con Davide Casaleggio che, nel pomeriggio, ha pedalato per le vie del centro nella ‘biciclettata’ elettorale con il candidato premier Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, insieme – tra gli altri – al deputato Alfonso Bonafede, al senatore Sergio Puglia e all’europarlamentare Ignazio Corrao. “Ho già comprato una scatola di Maloox enorme per lunedì”, ha ammesso Grillo in chiusura del comizio, alludendo alla sua gastrite. Il timore è il tasso di astensionismo, ma anche i Micciché e i Genovese – esplicitamente nominati dal garante M5S – a sostegno delle liste del centrodestra. Grillo fa poi un’ironia macabra su Angelo Parisi, il candidato assessore di Cancelleri responsabile dell’infelice tweet sul capogruppo Pd Ettore Rosato. “Se perdiamo, facciamo una festa in spiaggia e facciamo un fuoco con quell’assessore e lo bruciamo vivo”, ha scherzato. Quindi l’invito ai siciliani contro l’astensione: “Non siamo tutti uguali, io non sono come Micciché. Andate nelle urne e fingete di votare per Musumeci ma poi mettete la croce sul M5S”. E’ stato un comizio di commiato quello del leader Cinquestelle che, dopo aver affidato il testimone a Di Maio, ha annunciato il ritorno all’originario mestiere dell’uomo di spettacolo: “Io e il papà di Davide Casaleggio ci abbiamo messo il cuore e lui anche la vita. Io cercherò di rifarmi una vita con i miei spettacoli… Se pagherete il biglietto”. Quindi un pensiero quasi paterno ai ‘suoi’: “Il mio orgoglio sono loro: loro vogliono dire che ho fatto bene il mio lavoro e perché ho fatto ho bene il mio lavoro? Perché loro sono migliori di me”.Ha raggiunto il capoluogo siciliano anche il fondatore di Articolo1-Mdp Pier Luigi Bersani per chiudere insieme al segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, la campagna elettorale di Claudio Fava, il candidato sostenuto pure da Possibile, Campo progressista, Verdi e Rifondazione comunista. Per una manciata di minuti le due delegazioni si incrociano ai Quattro Canti, all’altezza di via Maqueda. Uno scambio di saluti – “non si sono nemmeno picchiati”, ironizza un esponente dello staff della sinistra – e poi via ciascuno per la propria strada, anche se su alcuni temi i punti di contatto sono più di uno e i Cinquestelle non hanno mai nascosto di essere favorevoli ad appoggi esterni sui singoli temi del programma, regionale – come nel caso della Sicilia- e nazionale. E’ lo stesso Bersani a interpretare l’atteggiamento critico – ma aperto – della sua ala politica nei confronti dei Cinquestelle: “La rassegnazione che si sfoga in un ‘vaffa’ è impotente. E’ una protesta che rischia di non avere sbocchi, ma non è un guaio solo del M5S. Serve una soluzione positiva”.Per il candidato del centrosinistra, Fabrizio Micari, arriva il ministro e vicesegretario del Pd Maurizio Martina che affianca il sindaco di Palermo Leoluca Orlando al comizio nel quartiere Brancaccio, ma non Matteo Renzi. Il rettore parla di un nuovo inizio a partire dal giorno dopo le elezioni, e liquida l’ex Cavaliere paragonandolo a Cetto La Qualunque: “E’ venuto a spiegarci che devono dare due, tre, quattro miliardi, o fare il Casinò. Non è questo che serve ai Siciliani”, commenta. A distanza – sui social – interviene anche il leader di Alternativa popolare Angelino Alfano: “Stasera si chiude la campagna elettorale in Sicilia, caratterizzata dal problema degli impresentabili e dalle promesse fantasmagoriche. Noi siamo stati ben lontani da entrambi i problemi: abbiamo liste pulite e abbiamo garantito serietà senza vane promesse”.