Il semaforo ti salva la vita, Tobias e suoi amici evitano il ramo-killer

Redazione

Il semaforo ti salva la vita, Tobias e suoi amici evitano il ramo-killer

mercoledì 25 Ottobre 2017 - 10:54

“Ho visto cadere l’albero, per fortuna eravamo fermi perché stavamo rispettando il rosso pedonale”: le parole di Tobias, il crocierista intervistato ieri mattina a caldo dopo che un grosso ramo si era schiantato al suolo in via Cesare Battisti, suonano come un campanello d’allarme ed indicano che il “credito” con la buona sorte sta davvero per terminare.
La tragedia sfiorata di ieri impone delle serie riflessioni, siamo tutti in pericolo, nessuno escluso. Gli Sos arrivano da tutte le parti (un albero è collassare in via Risorgimento), bisogna coglierli per evitare il peggio. Se da un lato nessuno può fermare le folate di vento, dall’altro si deve fare di tutto per renderle inoffensive.
Da tempo sulle nostre colonne denunciamo lo stato di abbandono della città, nessuno lo può negare, ma ora è il momento di agire. Chissà cosa diranno, al rientro in patria, quei turisti sfiorati dal grosso ramo che prima di precipitare a terra ha divelto un semaforo, di sicuro non conserveranno un bel ricordo di Messina. Qui sta il punto, una città che vuole fare turismo non può farsi trovare impreparata, deve accogliere e non fare scappare gli ospiti a gambe levate.
Nessuno, come qualcuno ha scritto sui social network, punta il dito contro l’Amministrazione Accorinti, parlano i fatti ed il ramo per terra non ammette discussioni. Abbiamo fatto il nostro dovere di giornalisti, abbiamo raccontato un fatto di cronaca ed indignano i commenti di chi, lontano dalla Sicilia, si è permesso anche il “lusso” di insultarci.
Un messinese emigrato al Nord, che forse non ha creduto in questa terra, non merita alcuna risposta o forse sì venga qui in una giornata qualsiasi di maltempo con le strade allagate, i torrenti in piena e gli alberi che crollano sulle teste dei cittadini.


Forse si ricrederà e ci darà ragione, comunque lo ringraziamo per l’attenzione, un po’ meno per l’insulto che ha rivolto non solo a noi, ma a tutti i messinesi…