Chiuso il parcheggio della stazione ferroviaria, Villagonia in tilt

Redazione

Chiuso il parcheggio della stazione ferroviaria, Villagonia in tilt

domenica 22 Ottobre 2017 - 07:30

Chiuso il parcheggio della stazione ferroviaria di Villagonia e scoppia il caos nella frazione marina. “Adesso – ha affermato Sergio Micari, gestore del noto bar della stazione – la situazione sta diventando inverosimile. Senza avvertire nessuno, l’area di parcheggio è stata chiusa dalle Ferrovie dello Stato. Il risultato tangibile è che adesso viene difficile transitare a causa delle auto lasciate anche in doppia fila. Si registrano disagi per pendolari ed utenti. Penso si debba intervenire proprio per cercare di dare risposte immediate ed evitare una baraonda che in poco tempo ha trasformato Villagonia”.
L’area di sosta serviva da valvola di sfogo di una zona molto frequentata da parte dei residenti ed anche dei turisti che viaggiano in treno. Adesso sono spuntati un bel cartello ed anche un voluminoso catenaccio, che chiude la possibilità di accesso alle auto. Com’è noto, il Consiglio comunale non ha preso in considerazione la proposta di acquisto avanzata da Asm per il parcheggio della Stazione ferroviaria di Taormina. Un’ istanza questa del commissario liquidatore della principale azienda cittadina, Agostino Pappalardo, che pur trovandosi all’odg dell’ultima seduta urgente del civico consesso, non è stata discussa.
L’assemblea cittadina ha manifestato assoluto disinteresse delle forze politiche al piano di acquisizione proposto dalla Municipalizzata e difficilmente si sarebbe potuto trovare in aula i numeri per procedere per l’acquisto della zona di sosta. In ogni caso è tramontata l’ultima possibilità che era a disposizione per autorizzare Asm a partecipare alla gara indetta dalle Ferrovie dello Stato, che hanno messo in vendita 5mila 70 mq a 570mila euro.
Non si sa ancora ufficialmente se l’area sia stata venduta a terzi. La chiusura dell’area potrebbe essere il primo effetto della procedura visto che sembra sia stata presentata un’unica offerta.
Mauro Romano