Professoressa sospesa dal servizio: botte agli alunni

Redazione

Professoressa sospesa dal servizio: botte agli alunni

giovedì 19 Ottobre 2017 - 16:31

I carabinieri di Giampilieri hanno notificato la sospensione dall’esercizio del pubblico servizio d’insegnante per maltrattamenti aggravati nei confronti di studenti ad una 56enne messinese. L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura, che ha coordinato le indagini avviate dai militari nei mesi scorsi.
La protagonista della vicenda è una professoressa di un istituto secondario di primo grado della città dello stretto che durante il decorso anno scolastico 2016/2017 ha represso i comportamenti “vivaci” di alcuni alunni utilizzando un metodo educativo fondato sull’intimidazione, la mortificazione personale e la violenza fisica. Dopo varie segnalazioni giunte ai carabinieri circa anomale condotte tenute dall’insegnante durante le ore di lezione, è stata avviata una meticolosa attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, che ha permesso di ricostruire i particolari della vicenda.
Sono 6 le vittime accertate, tutti studenti di età compresa tra gli 11 ed i 13 anni, che hanno subito percosse, ingiurie, umiliazioni e vessazioni psicologiche da parte dell’insegnante. A scatenare le ire della docente bastava poco come ad esempio far rumore durante le lezioni, distrarsi o non eseguire correttamente quello che veniva da lei chiesto ed in un attimo passava dalle parole ai fatti; dapprima sonori rimproveri carichi di ingiurie e minacce e quindi spintoni e botte.
Questa situazione aveva ingenerato un vero e proprio clima di terrore e frustrazione che aveva fatto perdere la serenità non solo alle vittime ma anche ai compagni che impotenti assistevano a ciò che avveniva davanti ai loro occhi. Per raggiungere il risultato è stato fondamentale l’ausilio di una task force specializzata, istituita dall’arma a livello di Comando Provinciale per la tutela dei soggetti appartenenti alle cosiddette fasce deboli, ma soprattutto la fiducia manifestata dai genitori delle vittime nei confronti dell’Autorità Giudiziaria e delle forze dell’ordine, che ha permesso un intervento rapido a tutela dei minori, scongiurando il rischio di eventi ancor più gravi.