Città metropolitana di Messina, per Labormetro dissesto ancora evitabile

Redazione

Città metropolitana di Messina, per Labormetro dissesto ancora evitabile

lunedì 02 Ottobre 2017 - 10:34
“Ancora evitabile il dissesto delle città metropolitane”: lo sostiene Labormetro per voce del suo coordinatore, Michele Bisignano: “Nei prossimi giorni dovrebbe svolgersi un incontro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sollecitato dall’Anci, sulle problematiche riguardanti le difficoltà finanziarie degli Enti locali.
È auspicabile che, in tale sede, vengano poste in evidenza anche le situazioni emergenziale relative a Città Metropolitane, Liberi Consorzi e Comuni, in Sicilia, a partire dalla Città metropolitana di Messina.
E’ emerso che a causa della riduzione dei trasferimenti statali e regionali ai vari Enti locali nella nostra Regione, né le tre Città Metropolitane, né i Liberi Consorzi, e né 456 Comuni, per i quali sono stati nominati Commissari ad acta, hanno potuto rispettare la data del 30 settembre prevista per l’approvazione del Bilancio di Previsione. In tale incontro dovrebbero essere individuate soluzioni, a breve ed a lungo termine, per fare fronte alla insopportabile criticità finanziaria dei vari Enti; a partire nell’immediato ad una congrua proroga dei termini di approvazione dei bilanci su iniziativa del Ministero degli Interni. Provvedimento che è stato adottato negli anni passati, e che sarebbe incomprensibile non dovesse essere adottato in presenza di Enti (come la Città metropolitana di Messina) propensi a dichiarare il dissesto finanziario.
E’ necessario anche affrontare il nodo strutturale del cosiddetto prelievo forzoso, che a livello nazionale è stato sterilizzato, divenendo in pratica una sorta di partita di giro mediante meccanismi di compensazione, ma che in Sicilia costituisce un pesante condizionamento, che impedisce il normale funzionamento di Città metropolitane e Liberi Consorzi, e che permane come conseguenza di quella specificità autonomistica che ha prodotto l’abolizione delle Provincie Regionali e la costituzione di tre Città metropolitane e sei Liberi Consorzi. Inoltre, per consentire alla Città Metropolitana di Messina di poter variare il Bilancio di Previsione e scongiurare la nefanda ipotesi del dissesto, è necessario che il Governo regionale faccia chiarezza su un impegno assunto con il Governo nazionale, e codificato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 16 marzo 2017. Decreto in cui la stessa Regione riconosce ai sei Liberi Consorzi, ex Provincie Regionali, un contributo annuo aggiuntivo, rispetto ai trasferimenti esistenti, di 70 milioni di euro, ed a partire da quest’anno.
Ciò perché, bisogna dirlo con chiarezza, anche a chi si propone o ripropone a ruolo di Presidente della Regione o di componenti dell’Ars, i Liberi Consorzi, non essendo previsti dalla legge Del Rio e non essendo riconosciuti dall’ordinamento statale, possono ricevere contributi per il loro funzionamento solo dalla Regione Siciliana e non dallo Stato.
Settanta milioni che però non sono mai stati erogati ai Liberi Consorzi; elemento  che potrebbe consentire una rimodulazione delle risorse destinate alle tre Città metropolitane, ed ammortizzare almeno per l’anno in corso l’onerosa uscita del prelievo forzoso per la Città metropolitana di Messina, consentendo l’approvazione di un bilancio parificato ed escludendo l’ipotesi del dissesto”.