Annunziata, quel torrente "silenzioso" pronto a seminare distruzione. L'allarme del consigliere Giuseppe Alessi

Redazione

Annunziata, quel torrente "silenzioso" pronto a seminare distruzione. L'allarme del consigliere Giuseppe Alessi

martedì 12 Settembre 2017 - 10:41

Una “bomba” pronta ad esplodere, l’ennesima situazione di pericolo sotto gli occhi di tutti che torna prepotentemente alla ribalta solo nelle giornate di maltempo. Il pericolo scorre lungo il torrente Annunziata che da anni attende interventi definitivi.  Ed invece nulla, il villaggio si estende sempre più, aumentano le abitazioni e gli esercizi commerciali ed al tempo stesso aumentano le problematiche. L’argomento è stato al centro dell’attenzione del consigliere circoscrizionale Peppe Alessi: i suoi appelli sono rimasti inascoltati.
Fermo restando che non è possibile procedere all’ennesima copertura dell’alveo, operazione ormai vietata dal Genio civile nel rispetto delle ultime norme per la mitigazione del rischio idrogeologico, non si capisce come mai non si proceda alla risagomatura del torrente.

L’acqua, che ormai sta sfaldando il cemento, si insinua sotto i muri di contenimento laterali che in caso di piogge intense (purtroppo frequenti in questo periodo) potrebbero cedere, allagando l’area circostante. Una situazione da non sottovalutare per un villaggio in continua espansione demografica e che in passato ha già conosciuto gli effetti devastanti della natura. Basti pensare al settembre del 1998, quando un’intera famiglia venne sterminata a causa di un’alluvione.
E sono ancora “fresche” le immagini della bomba d’acqua che ha devastato Livorno, non basta lanciare un’allerta meteo (indipendentemente dal colore arancione o rosso) servono interventi seri di prevenzione. In primis sarebbe necessario pulire i torrenti sotto i ponti, dove canne, detriti, copertoni di auto e materiale di ogni tipo potrebbero fare da “tappo”, alimentando la forza dell’acqua e causando lo straripamento del torrente.
Basta osservare il letto dell’Annunziata per comprendere il pericolo, ma forse si attende l’irreparabile, come spesso accade dalle nostre parti, per poi iniziare il patetico rimpallo delle responsabilità…