MessinaServizi, LabDem: Perché non dovrebbe fallire con stesso assetto aziendale del pregresso?

Redazione1

MessinaServizi, LabDem: Perché non dovrebbe fallire con stesso assetto aziendale del pregresso?

lunedì 11 Settembre 2017 - 13:44

“Non bisogna essere degli esperti per capire che la MessinAmbiente è giunta all’ attuale situazione, soprattutto, per la complessiva situazione aziendale ed i relativi costi, come pure autorevoli soggetti imprenditoriali ed operatori specializzati del settore hanno avuto modo di mettere in evidenza; perché mai il nuovo soggetto creato dalla Giunta con la medesima organizzazione aziendale non dovrebbe incorrere nel medesimo problema e giungere ad una situazione fallimentare entro breve termine?!”.

Così, la Segreteria provinciale di LabDem Messina, con i coordinatori Dipartimento Enti Locali, l’avv.to Enzo Costantino e dott. Luigi Beninati, fa emergere anche in questa occasione, l’inadeguatezza dell’Amministrazione ad affrontare i problemi della città. La pressione sociale e quella derivante dalla paura di non riuscire ad assicurare i livelli occupazionali ha offuscato la visione di insieme.

Oggi, LabDem ritiene di dover sollecitare una ulteriore riflessione più generale sulla vicenda, ferme restando tutte le valutazioni e le perplessità su cui LabDem, già in passato, si è sbilanciato, sia con riferimento ai profili tecnici e giuridici relative alle delibere ed agli altri atti amministrativi attinenti alla società che dovrebbe gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Messina, sia con riferimento alle scelte adottate in tal senso dall’Amministrazione,

La stretta a cui i dirigenti sono stati sottoposti ha fatto perdere di vista la razionalità delle scelte che, invece, deve ispirare l’azione di ogni buon amministratore nell’interesse dell’intera collettività ed ha condotto a varare “soluzioni” che non assicurano il superamento dell’emergenza né la salvaguardia dei livelli occupazionali ed espongono gli stessi consiglieri comunali al rischio di responsabilità di diversa natura.

Tuttavia, se i profili di responsabilità individuale verranno valutati da ciascun consigliere e sugli stessi sarà compito della Magistratura Ordinaria e Contabile effettuare le valutazioni di rispettive competenza, come, peraltro quella Ordinaria sta già effettuando, esaminando la questione Messinambiente, il sindacato politico sull’efficacia e la razionalità delle scelte di merito è aspetto su cui LabDem intende soffermarsi.

Una radicale riforma in un settore strategico quale è quello dei rifiuti non può prescindere da una serie di approfondimenti che nella fattispecie sono mancati, come dimostrano le carenze degli atti amministrativi già stigmatizzati, così come il fatto che la situazione di effettivo disavanzo del Comune di Messina e della sue partecipate appare ancora oggi incerta e nebulosa, elementi che sono stati evidentemente trascurati e che, di contro, sono assai rilevanti per le sorti di una società interamente in house.

La riforma varata dall’Amministrazione, infatti, si traduce nel trasferire la medesima situazione aziendale di un soggetto in stato di decozione (Messinambiente) ad un altro che è nuovo solo nel nome ma non nella sostanza e che, come il primo, è destinato al fallimento, all’ombra sinistra delle incertezze che avvolgono le sorti dello stesso Comune di Messina.

In altre parole, la scelta adottata dalla Giunta Accorinti ha il solo ed evidente fine di scaricare il problema e le responsabilità sulle Amministrazioni future che vedranno inevitabilmente riproporsi il disastro che oggi è sotto gli occhi di tutti, ma con l’aggravio dei costi di un doppio fallimento e del tempo perso difficilmente recuperabile. Infatti, se ad esempio un piano di articolata mobilità del personale eventualmente in eccesso verso altri rami della pubblica amministrazione o società di gestione di servizi pubblici meglio organizzati, magari col contributo dei privati, o la razionalizzazione dello stesso personale tra gli stessi uffici comunali può essere oggi proponibile, in futuro potrebbe non esserlo, perché magari quegli stessi posti saranno già stati occupati e, nel frattempo, i debiti saranno raddoppiati a fronte di un servizio ancora carente ed inadeguato. Per questo riteniamo che le delibere che ci si appresta a votare sono solo un maldestro ed improvvisato tentativo di rinviare il problema a data da destinarsi e non è nemmeno quella garanzia stabile e sicura per i livelli occupazionali che oggi l’Amministrazione vorrebbe sciorinare e portare quale esempio di buona amministrazione quando, anche in questa occasione, la stessa ha saputo mostrare solo incompetenza ed approssimazione.