Biancuzzo: "Si metta in sicurezza il costone roccioso a Rodia"

Redazione

Biancuzzo: "Si metta in sicurezza il costone roccioso a Rodia"

sabato 09 Settembre 2017 - 10:39

Sollecito richieste del 31 dicembre 2013, del 24 agosto 2014, del 3 marzo e del 10 settembre 2015, del 4 gennaio, 16 febbraio, 17 luglio e del 22 dicembre 2016. Numeri e date di Mario Biancuzzo che denuncia l’indifferenza degli organi preposti per mettere in sicurezza un tratto di strada particolarmente trafficato.
“Faccio presente che ad oggi, nonostante abbia scritto sollecitando interventi di messa in sicurezza a protezione della strada comunale che collega la contrada Policara con la Ss 113, nessuno ha provveduto. Ricordo che il 31 dicembre 2013 personale di servizio è stato costretto ad intervenire con mezzi meccanici per rimuovere pietrame, detriti e fango riversati lungo l’arteria stradale in corrispondenza del km 28,410 perché costituivano pericoli per la circolazione.
Accertato che sono trascorsi 3 anni e 9 mesi dalla frana, chiedo nella qualità di consigliere di sapere dagli organi competenti quali sono i motivi che non sono stati eseguiti gli interventi di messa in sicurezza del costone con la realizzazione di un muro di sostegno?
Ho accertato – denuncia Biancuzzo – che il costone ha subìto uno nuovo svuotamento di materiale, rispetto a quanto segnalato nelle lettere di sollecito, riportate in oggetto per facile consultazione, con la creazione di una vistosa bucatura visibile dall’allegata documentazione.
Premesso ciò, sollecito ancora una volta, il dirigente del dipartimento e l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Messina di voler predisporre le opere relative alla messa in sicurezza del tratto di strada comunale con precaria stabilità, mediante il rifacimento del relativo muro di sostegno.
Pertanto si sollecita, nuovamente, il Sig. dirigente del dipartimento Lavori Pubblici a porre in essere gli interventi necessari alla messa in sicurezza della strada comunale Policara con l’urgenza che il caso richiede, anche a tutela della pubblica incolumità nonché l’Anas per quanto di competenza ai sensi degli articoli 30 e 31 del Codice della strada”.