Morte di Oliver, parla il vetturino: "Non dormo e non mangio da sei giorni. Sono distrutto"

Redazione

Morte di Oliver, parla il vetturino: "Non dormo e non mangio da sei giorni. Sono distrutto"

mercoledì 16 Agosto 2017 - 03:01

E’ affranto per la morte di Oliver, il suo cavallo. Letterio Lanfranchi parla per la prima volta dopo l’incidente della scorsa settimana che è costato la vita al suo cavallo. “Non dormo e non mangio da sei giorni – afferma il vetturino – abbiamo fatto il possibile per salvare la vita ad Oliver, ma è stato tutti inutile. Sono addolorato perché ero legatissimo al mio cavallo. Non capisco tutte queste polemiche, non leggo Fb ma alcuni amici mi dicono che si è scatenato una guerra contro di me. Tengo a sottolineare che Oliver era in possesso di tutto i certificati previsti dalla legge e che avevo le autorizzazioni previste”.
Qualcuno ha anche detto che il cavallo venisse impegnato per le corse clandestine?
“Ma quando mai, sono falsità. Oliver non ha mai fatto cose del genere, qualcuno vuole colpire me, ma non capisce niente. Tenevo il mio cavallo come fosse un figlio godeva di ottima salute, ma quel giorno maledetto ha avuto un collasso. Desidero ringraziare la famiglia Molonia che s’è messa a disposizione mi è stata vicinissima in quel momento difficile. Uno dei figli di Molonia è stato con me alla clinica veterinaria durante tutta la notte quando si stava facendo l’impossibile per strapparlo alla morte. Desidero anche ringraziare i veterinari che sono stati dei grandi professionisti”.
L’Amministrazione comunale chiede adesso che venga vietata la circolazione di carrozze per il trasporto di persone.
“C’è gente che fa questo mestiere, sarebbe ingiusto. La mia famiglia da tre generazioni svolge questo servizio pubblico a Messina. Ci sono famiglie che vivono di questo lavoro, come la mia del resto”.
Cosa sente di dire a chi la sta accusando in questo momento?
“Di non esprimere giudizi senza conoscere i fatti. Il cavallo aveva tutte le certificazioni previste dalla legge, purtroppo è successa questa disgrazia”.
Continuerà a svolgere questo lavoro?
“Certamente. Come le ho detto la famiglia Lanfranchi da tre generazioni svolge questo servizio e darò certamente continuità ad una tradizione di famiglia”.