Soppressione Pte, Ximone protesta e scrive al manager Sirna

Redazione

Soppressione Pte, Ximone protesta e scrive al manager Sirna

mercoledì 09 Agosto 2017 - 10:12

Monta la polemica per la soppressione dei Pte in provincia. Sono saliti sull’Aventino i sindaci del messinese. Corrado Ximone, primo cittadino di Torregrotta, dopo aver scritto una lettera al dg dell’Asp Gaetano Sirna chiedendo di annullare la soppressione del PTE di Torregrotta e anzi suggerendo oltre al mantenimento della postazione, l’implementazionedella struttura per la gestione delle urgenze di lieve-moderata entità e la stabilizzazione delle emergenze, anche per decongestionare il Pronto Soccorso di Milazzo, è tornato sulla questione.
Il primo cittadino del comune tirrenico, a margine di un evento del cartellone estivo, ha dichiarato: “Il Presidio Territoriale di Emergenza, PTE o come lo identifichiamo in molti il 118, è presente nella nostra comunità da oltre un decennio. Sappiamo bene come per alcune emergenze, il 118, con le sue ambulanze col medico a bordo, può davvero salvare la vita alle persone e, in qualche caso, prevenire disabilità gravissime. La soppressione di un servizio utile ed unanimemente apprezzato sarebbe il frutto di una visione miope che non tiene conto dei costi sociali che ne deriveranno e non ha programmato, contro lo spirito della riforma, che intendeva integrare la rete ospedaliera con la rete dei servizi territoriali, demandando al primo la gestione delle problematiche delle patologie ad insorgenza acuta e con rilevante compromissione funzionale e di quelle che richiedono interventi più complessi, anche con l’ausilio delle tecnologie, rafforzando allo stesso tempo forme alternative al ricovero, quando le stesse rispondano più efficacemente ai bisogni degli utenti. Se poi consideriamo che in situazioni drammatiche, quali l’ictus e l’infarto, la precocità dell’intervento può servire a salvare una vita ed a prevenire esiti invalidanti, è di tutta evidenza che un equipaggio a bordo delle ambulanze che non preveda la figura del medico potrà avviare il malcapitato all’ospedale più vicino e non alla struttura più idonea al trattamento dell’emergenza”.