Variante Prg, l'Udc perplesso su urbanistica e sismicità

Redazione

Variante Prg, l'Udc perplesso su urbanistica e sismicità

martedì 01 Agosto 2017 - 10:16

Anche l’Udc si schiera contro la variante Prg elaborata dall’Amministrazione comunale. Ecco il documento, a firma di Giovanni Frazzica, redatto dalla commissione urbanistica del partito:
“Occorre chiarire preliminarmente che, contrariamente a quanto viene fatto credere, la variante urbanistica attualmente in discussione non è a “cubatura zero”, infatti il cosiddetto “salvacolline” su questo punto è una mistificazione, in quanto trattasi in realtà di un mero spostamento di consistente cubatura edificatoria in un’altra area, concentrata e ben definita, scelta dalla Giunta.
Pur non condividendo le modalità di attuazione di questa “variante” – che sicuramente sarà soggetta ad una infinità di ricorsi (vedi quanto già avvenuto per Birra Messina, Molini Gazzi etc.) in quanto viene leso un diritto già acquisito dai proprietari con l’approvazione del PRG del 2002 tutt’ora vigente –  nell’ ipotesi in cui, in ogni caso, dovesse intervenire in sede regionale una totale o parziale approvazione di essa, non si condivide l’ipotesi individuata dalla Giunta di spostare tutta la cubatura nelle zone ex ZIR ed ex ZIS. E ciò anche per le perplessità di ordine sismico e urbanistico manifestate dal Genio civile e dall’assessorato Territorio e Ambiente.
Tra l’altro, una così abnorme concentrazione di cubatura in una limitata area cittadina potrebbe facilmente alimentare possibili interessi illeciti, nell’accaparramento delle porzioni di territorio interessate, derivanti della notevole consistenza della speculazione economica che sarebbe indotta.
La redistribuzione delle eventuali cubature spostate dalla Variante, se mai potrà andare in porto, potrebbe essere invece diversamente utilizzata con una migliore e più equa distribuzione territoriale, al di sopra di ogni sospetto, valorizzando le molte zone B3A (Sature) del vigente PRG, dove al momento nessun intervento di recupero urbanistico ed edilizio è conveniente, stanti le fortissime limitazioni previste nelle vigenti norme di attuazione.
Nella considerazione che dette zone sono caratterizzate per lo più da edilizia vecchia e obsoleta ad uno o due piani, con carenze di viabilità, parcheggi, servizi e spazi a verde e che le stesse sono comunque localizzate in aree di pregio cittadino, si potrebbe ottenere un forte riavvio del settore economico edilizio, con conseguente sviluppo occupazionale e rifiorire dell’economia e dell’indotto, assegnando un premio di cubatura pari al 50% della cubatura demolita e riutilizzata per porre in essere nuove costruzioni, a condizione che venga liberato almeno il 50%  del suolo precedentemente occupato, concedendo ovviamente di svilupparsi in altezza fino a mt 21,70 come già attuabile nelle zone B1. Il che avrebbe l’enorme vantaggio di permettere e normare il riutilizzo delle aree liberate per ampliare la viabilità, creare parcheggi, localizzare verde e sevizi di uso pubblico, con ulteriore miglioramento della vivibilità ed appetibilità abitativa e commerciale delle aree così risanate.
Analogo ragionamento potrebbe essere esteso a tutte le zone di risanamento di tipo B5 che, a quindici anni dall’entrata in vigore del Prg continuano inesorabilmente il loro degrado”.