Gravina: "Incontrerò i giocatori del Messina, ma loro non si sono tutelati"

Redazione

Gravina: "Incontrerò i giocatori del Messina, ma loro non si sono tutelati"

lunedì 17 Luglio 2017 - 12:15

“Faccio presente che, appresa la volontà di incontrarmi da parte dei calciatori dell’Acr Messina – di cui non ho ricevuto alcuna comunicazione diretta – mi sono preoccupato spontaneamente di convocare per martedì 18 luglio l’Aic ed i rappresentanti delle squadre di Messina, Maceratese e Mantova per un incontro specifico relativo alle problematiche connesse con l’esclusione dei rispettivi club al campionato di Serie C. Questo ad ulteriore conferma della responsabile attenzione con cui la Lega ha seguito e monitorato la situazione dei club non solo negli ultimi giorni, ma da diversi mesi di una genesi gestionale evidentemente travagliata, con numerosi cambi, nomine, dimissioni ed avvicendamenti”. Lo ha spiegato il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, in riferimento alla lettera inviata dai calciatori dell’Acr, in merito alla mancata iscrizione del club in Lega Pro per la stagione 2017/2018, ed alle varie interpretazioni circolate sugli organi di stampa.
Il numero uno della Lega Pro “pur comprendendo l’amarezza e la delusione che ne sono alla base, mi corre l’obbligo evidenziare quanto segue per riportare la vicenda nell’alveo della realtà fattuale, a beneficio anche e soprattutto di una consapevole informazione degli stessi calciatori prima che degli addetti ai lavori”.
“Voglio ricordare ai calciatori del Messina che il club di cui erano alle dipendenze è una società dotata – per legge – di autonomia gestionale e finanziaria e che la Lega non ha poteri ”sostitutivi” rispetto agli obblighi in capo ad essa nel quadro del rapporto contrattuale, ma può solo operare a livello di ”moral suasion” e, alle scadenze prefissate, a titolo di controllo unitamente ad altri organi federali.
Come dimostrano alcuni casi, concretizzatesi nei mesi di mia presidenza, compreso il Messina, laddove è stata allertata con le procedure federali previste, la Lega è intervenuta con tempismo e decisione nel quadro delle proprie limitate possibilità.
E’ giusto ricordare che, pure in presenza di lunga e pesante inadempienza contrattuale, i calciatori del Messina non hanno mai provveduto ad attivare alcuna delle procedure loro concesse dalle normative dell’Accordo economico, negando di fatto la formalizzazione di tale stato di cose e, ancora peggio, negandosi una tutela dei propri interessi (e di quelli richiamati ad effetto delle proprie famiglie) rispetto alle mensilità da percepire”, ha spiegato Gravina.
“E’ giusto ricordare che la ”complicità” (del tutto inesistente e pretestuosa) che imputano al presidente di Lega con i loro organi societari, va invece ascritta piuttosto a loro stessi, stante – in aggiunta alla mancata attivazione della procedura legale dinanzi al Collegio arbitrale – la concordata formalizzazione di accordi di non meglio precisate ”rinunce” a stipendi dovuti, non sappiamo se e fino a quanto concertati con l’Aic, ma certamente del tutto sconosciuti dalla Lega”, ha sottolineato il presidente della Lega Pro.
“E’ giusto ricordare che, legittimamente ma in maniera sorprendente, i calciatori hanno accettato senza alcuna rivendicazione formale l’imputazione di stipendi al bimestre gennaio-febbraio, pur in presenza della mancata corresponsione di quelli del bimestre precedente (sanzione di 2 punti a maggio e nuovo deferimento a giugno)”.