L’inchiesta sui “signori” del mare vede coinvolto anche l’amministratore delegato di Caronte&Tourist, Vincenzo Franza. Si tratta di un troncone dell’indagine principale che ha portato all’arresto dell’armatore Ettore Morace e al coinvolgimento di politici e consulenti della Regione. Com’è noto nell’occhio del ciclone è finita Simona Vicari, senatrice dei Api, il governatore Rosario Crocetta, il presidente dell’Ast, Massimo Finocchiario, ed altri.
Nel troncone messinese spunta anche il nome dell’ing. Vincenzo Franza, accusato di concorso in corruzione. L’armatore – secondo l’accusa – avrebbe dato l’okay per l’assunzione della figlia di un luogotente dei carabinieri, agganciato da Sergio La Cava per predisporre un dossier contro Ettore Morace, socio-concorrente negli “affari del mare”. La scorsa settimana i carabinieri si sono recati di buon’ora a casa di Franza per notificargli l’avviso di garanzia. Sarebbero state anche acquisite carte da parte della Polizia giudiziaria.
Il ruolo chiave – secondo l’accusa – l’avrebbe avuto Sergio La Cava, presidente della compagnia di navigazione NGI, il quale avrebbe agganciato il carabiniere dei Ros per avere notizie sul conto della famiglia Morace. Il troncone dell’inchiesta è comunque sganciato a quello principale e le accuse si fondano sulla base di intercettazioni telefoniche e riscontri documentali. Nessun commento da parte degli armatori messinesi sull’indagine che ha portato al coinvolgimento di Vincenzo Franza.
AGGIORNAMENTO
Il procedimento penale in oggetto a carico di Ettore Morace si è concluso con il patteggiamento dello stesso.
Assolti i verti di Caronte&Tourist: “Caronte & Tourist Isole Minori commenta con soddisfazione la notizia dell’assoluzione dei propri vertici – Vincenzo Franza, Luigi Genghi e Edoardo Bonanno – inquisiti per frode nelle pubbliche forniture a proposito della presunta inidoneità al trasporto di passeggeri con mobilità ridotta di alcune navi della flotta sociale. Al contempo la compagnia si dichiara certa che Sergio La Cava, condannato nella qualità di AD della Ngi, riuscirà nei successivi gradi di giudizio a dimostrare l’assoluta assenza di dolo nei propri comportamenti“.

