La sconfitta dell'arroganza. Di Pericle

Redazione

La sconfitta dell'arroganza. Di Pericle

martedì 06 Marzo 2018 - 10:47

La rovinosa sconfitta del PD nazionale e l’evaporazione del PD siciliano non possono essere oscurati nemmeno dai più servili apostoli di Renzi. Nemmeno la presunta e supponente star nostrana del renzismo (Faraone) o l’ineffabile Carbone conosciuto come #ciaone  (nominati deputati per una legge elettorale amorale), potrebbero mascariare la Caporetto di questo risultato elettorale. Resterà nella mente dei messinesi quel video che un ex deputato burlone (sic!) ha lanciato nel web ricordando il film il “Sorpasso”.

Bel film e superba interpretazione (l’originale). Sicuramente, l’ex politico burlone in futuro per scaramanzia cambierà la marca del caffè. Cocente la sconfitta del cosiddetto “PD universitario”: l’ex Rettore, ripescato e non eletto, indosserà in Parlamento una comune grisaglia e non avrà sulle spalle l’ermellino. La supponenza e l’arroganza sono state umiliate dal voto dei cittadini anche in una città ove un familismo dinastico amorale e senza pudore farebbe impallidire anche la superba narrazione dei “Vicerè” di De Roberto.

I tanti pasdaran e cambia casacche (UDC, Mpa etc) che sognavano , sotto il vessillo del PD di attraversare lo stretto, hanno perso il traghetto e sono rimasti sulla cortina del porto a fissare un improbabile orizzonte. Ritenendo i cittadini siciliani servi e stupidi, il centrodestra ha piazzato come capilista nell’uninominale figure senza arte e storia subendo la nemesi storica del cappotto che in passato rese celebre Micchiché .

Non ha visto questo stratega di “noialtri” le crepe manifeste della vittoria autunnale, non ha avvertito l’insofferenza manifesta di un intero popolo che voleva voltare pagina per avere l’illusione di un cambiamento. Arrogante e cieco ha perso la possibilità di riabilitarsi e cosa ancor più grave non ha saputo fiutare il vento della insoddisfazione e della delusione vanificando la vittoria delle regionali. La scelta scellerata delle candidature basata non sul radicamento territoriale e la competenza bensì su nascoste e fumose capacità ha compromesso l’esito di un risultato che poteva e doveva essere migliore. L’arroganza del commissario regionale di Forza Italia è stata la causa degli scarni risultati che il centrodestra ha ottenuto.

Il M5Stelle ha stravinto doppiando gli altri partiti in gara e dimostrando un consenso miracolistico che nessun analista politico aveva previsto così elevato. I cittadini hanno premiato i pentastellati perché sono stanchi di promesse disattese ma soprattutto perché stufi di vedere sempre le stesse faccie sostenute da potentati tronfi di arroganza e incapaci di trasmettere speranze ed emozioni. Lega e M5Stelle sono gli unici vincitori di questa tornata elettorale, ad essi l’elettorato ha dato fiducia nella speranza che non ripropongano “i cerchi e i gigli magici”. Il tempo sarà giudice di tale fiducia.