Messina snobbata nel docufilm su Caravaggio, l'ira di Accorinti

Redazione

Messina snobbata nel docufilm su Caravaggio, l'ira di Accorinti

sabato 24 Febbraio 2018 - 12:55

“Con la presente desidero esprimere il mio stupore e la mia indignazione in merito al fatto che nel docufilm del regista Jesus Garces Lambert sia stato completamente ignorato il soggiorno messinese dell’artista e ancor più le opere realizzate nella nostra città”, Che fine ha fatto il soggiorno messinese di Caravaggio? Se lo domanda il sindaco Renato Accorinti, che scrive  all’amministratore delegato della Magnitudo film Francesco Invernizzi e alla direttrice artistica di Sky Theatrical production on arts Cosetta Lagani, ma anche a Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, al suo omologo della regione Siciliana, Vittorio Sgarbi, ed a Caterina Di Giacomo, direttrice del Museo regionale di Messina.
Oggetto del contendere è il docufilm sulla vita di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, che è proiettato nelle sale italiane in questi giorni. Nell’opera non si tiene minimamente conto del soggiorno in riva allo Stretto dell’artista meneghino, tanto che nel Museo regionale sono presenti due celebri opere: La Resurrezione di Lazzaro e l’Adorazione dei Pastori. Il sindaco chiede che il docufilm venga ritirato e poi rivisto: “Per quale motivo non si parla dei sei mesi trascorsi da Caravaggio a Messina? Pur avendo consultato molti documenti – rivela il sindaco – il team di studiosi che ha ritenuto giustamente corretto l’utilizzo del certificato di nascita dell’Archivio storico Diocesano di Milano, o i preziosissimi verbali dei processi e le denunce custodite nell’Archivio di Stati di Roma, ha stranamente “dimenticato” Messina”.
Accorinti poi attacca: “Rifuggendo qualsivoglia provincialismo campanilistico, non posso però non criticare aspramente un film che, pur seguendo un ordine cronologico, decide di eluderne una tappa che, per di più, risulta fondamentale sia per l’evoluzione stilistica del Merisi, che per la rivoluzione da essa impressa al successivo svolgimento in senso naturalista della pittura siciliana di tutto il XVII secolo”. A tal proposito, Accorinti cita i due capolavori esposti al Mu.Me, il museo regionale inaugurato il 18 giugno 2017 che “sono considerate dagli storici, a partire da Roberto Longhi – riporta Accorinti – fra i quadri più significativi dell’intera storia dell’arte italiana”.