Il Comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto!” interviene sulla pronuncia della Corte dei Conti che definisce corretta la procedura di affidamento del servizio idrico a Messinacque spa.
“La deliberazione della Corte dei conti in merito alle procedure seguite dall’ATI Messina per la scelta della forma di gestione del Servizio idrico della provincia mediante l’affidamento a società mista pubblica privata non ha nulla a che vedere con quanto contestiamo da mesi, ovvero la scelta politica di privatizzare di fatto il servizio idrico di Messina e provincia”.
“Dichiarare pertanto, come fa il direttore generale dell’ATI Torre, “infondate le affermazioni circa la privatizzazione dell’acqua, che è e rimarrà sempre pubblica, e sugli aumenti tariffari”, non ha senso ed anzi l’annuncio del nuovo bando per la ricerca del socio privato, prevedendo condizioni che rendono più appetibile l’appalto, è la conferma dei forti interessi privatisti per un affare che vale circa 3 miliardi di ricavi per 30 anni” spiega il comitato.
“Insomma, la procedura seguita sarà legittima e corretta come dice la Corte dei conti, ma continua ad essere politicamente errata secondo noi, e secondo tutte/i quelle/i cittadine/i e quegli enti locali del messinese che nel 2011 hanno votato SI al Referendum per l’acqua pubblica e firmato la legge d’iniziativa popolare affinchè la proprietà e la gestione dell’acqua rimanesse in mani pubbliche” aggiungono.
“Continuiamo pertanto la nostra lotta a difesa delle/dei cittadine/i e dell’acqua pubblica, e ci domandiamo: ma i sindaci del messinese da che parte stanno? In particolare il Sindaco di Messina, che aveva dichiarato di essere intervenuto sul governo regionale per evitare la nascita della società mista, che risultato ha ottenuto? Cosa intende fare visto che l’iter della privatizzazione continua ad andare avanti?” conclude la nota.

