Commissione sul disagio minorile chiusa tra tensioni, Russo (PD): “Dati allarmanti ignorati, solidarietà a Padre Nino Basile”

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Commissione sul disagio minorile chiusa tra tensioni, Russo (PD): “Dati allarmanti ignorati, solidarietà a Padre Nino Basile”

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giovedì 04 Dicembre 2025 - 11:52

La IV Commissione consiliare avrebbe dovuto affrontare uno dei temi più sensibili e complessi della città: il disagio minorile. Violenza, prostituzione minorile, uso di droga, dispersione scolastica, ludopatia in crescita tra i giovanissimi. Un quadro che gli esperti presenti — tra cui Padre Nino Basile, presidente della Caritas di Messina, e l’ex garante per l’infanzia Fabio Costantino — hanno definito “preoccupante e ormai strutturale”.

Ma la seduta, iniziata con la volontà di fare luce sui dati e sulle criticità, si è trasformata presto in uno scontro politico che ha portato alla chiusura anticipata dei lavori, con l’abbandono dell’aula da parte degli ospiti. A scatenare la tensione, l’intervento del consigliere Giuseppe Trischitta, ritenuto provocatorio e fuori tema, che ha spinto Padre Basile e Costantino a lasciare la Commissione in segno di protesta.

Russo (PD): “Quadro allarmante ignorato, discussione interrotta nel peggiore dei modi”

Il consigliere comunale del Partito Democratico, Alessandro Russo, ha diffuso oggi una nota durissima che mette in fila tutte le criticità emerse prima che la seduta degenerasse.

«Il quadro del disagio minorile della città di Messina che emerge dalla discussione odierna in IV Commissione consiliare appare oltremodo preoccupante e degno di ogni attenzione da parte della politica cittadina», scrive Russo.

Il PD richiama l’allarme sulla crescita di:

  • violenza minorile,tossicodipendenza e microspaccio,
  • dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo — “cresciuto esponenzialmente tra i minorenni”, come confermato dagli studi Caritas
  • prostituzione minorile, “fattispecie ancora più preoccupante”.

Russo sottolinea come questo quadro non possa essere né nascosto né ridimensionato, e pone una serie di interrogativi diretti all’amministrazione.

“Il Comune arriva davvero a intercettare le situazioni di sofferenza?”

Il consigliere ricorda che la Relazione annuale del Procuratore della Repubblica denuncia un aumento significativo dei fascicoli civili legati a minori in difficoltà, estesi ormai a tutte le fasce sociali.

«Quanto addentro riesce ad andare il Comune nell’indagine tesa a far emergere i casi di devianza, degrado, sofferenza dei minori?», chiede Russo. A ciò aggiunge un secondo interrogativo, ancora più diretto: «La progettualità comunale risponde alle cause reali, profonde, del disagio minorile? O si limita a misure di trattamento successive senza affrontare le radici del problema?»

“Non basta elencare i progetti: i numeri raccontano altro

”Nella nota si evidenzia la distanza tra i minori coinvolti nelle attività comunali e i numeri ben più alti dei casi rilevati dalla magistratura:

«I numeri dei giovani coinvolti nei progetti cozzano con quelli, molto più elevati, delle vicende giudiziarie. Non riusciamo a coprire il reale fabbisogno».

Tensione in Commissione e chiusura anticipata

Alessandro Russo racconta poi l’epilogo della seduta:

«Queste considerazioni avremmo voluto farle in Commissione, ma a causa di una discussione uscita fuori tema in maniera disturbante, i lavori sono stati chiusi anzitempo».

Il riferimento è all’intervento del consigliere Trischitta, giudicato fuori luogo da più parti e che ha portato tra l’altro all’uscita immediata dall’aula di Padre Nino Basile e dell’ex garante Costantino.

Solidarietà a Padre Basile: “Considerazioni inopportune e irrispettose”

Russo conclude esprimendo pieno sostegno alla Caritas:

«Sento di dover esprimere vicinanza e solidarietà a Padre Nino Basile … per le considerazioni inopportune di cui è stato purtroppo oggetto».

Una città che chiede risposte, non polemiche

Il fallimento della seduta lascia sospese domande cruciali:

  • Messina conosce davvero la profondità del suo disagio minorile?
  • Le misure oggi in campo sono sufficienti o solo palliativi?
  • Perché i casi gravi emergono più nelle aule giudiziarie che nei servizi sociali?
  • Chi garantisce un confronto serio, competente, rispettoso?

La Commissione sarà con ogni probabilità riconvocata. Politica, tecnici e terzo settore dovranno sedersi di nuovo allo stesso tavolo — stavolta senza fughe e senza scontro — per affrontare un problema che non può più essere rimandato.

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