Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, commento della classifica del Sole 24 Ore che conferma Messina nelle parti basse in merito alla qualità della vita.
“La classifica diffusa dal Sole 24 Ore relativa alla qualità della vita nelle città del nostro Paese è impietosa e condanna senza appello la Città Metropolitana di Messina e la sua classe dirigente. Infatti, nonostante gli slogan e la propaganda dell’amministrazione comunale e metropolitana di Messina, il desolante 91° posto nella graduatoria nazionale fotografa una qualità della vita decisamente scadente per tutti i cittadini della provincia di Messina: un dato, del resto, in assoluta continuità con i numeri negativi dello scorso anno. Si tratta di dati ineccepibili e numeri incontrovertibili che non lasciano spazio ad interpretazioni o giustificazioni, ma che, viceversa, contribuiscono a rappresentare le cause che stanno portando ad una desertificazione e ad uno spopolamento dei nostri territori nei quali è impressionante il numero di cittadini, giovani e non solo, che scappano in cerca di lavoro, ma anche di servizi efficienti che si traducono in un tangibile aumento della qualità della vita. La classifica del Sole 24Ore è una violenta nervata che toglie ogni alibi e smonta una narrazione che punta a rappresentare Messina come una città dei balocchi: un racconto inesistente che, nella vita quotidiana delle persone, si infrange con la rude crudezza dei numeri negativi. Ci piace segnalare che l’unico dato positivo è quello relativo alle ore di soleggiamento del nostro territorio. Un dato che, evidentemente, non ha nulla a che vedere con la mano o l’azione amministrativa delle classi dirigenti metropolitane poiché è ascrivibile unicamente alla magnanimità di madre natura… Pertanto, le chiacchiere stanno a zero. La città metropolitana di Messina e i suoi cittadini meritano politiche finalizzate ad un reale cambiamento per ottenere un tangibile e sostanziale miglioramento della qualità della vita che è indissolubilmente connesso con lo sviluppo economico e sociale”

