Un nuovo capitolo per il patrimonio architettonico e culturale della città dello Stretto. Il Palazzo della Dogana, edificio storico situato lungo il litorale messinese, si prepara a riaprire al pubblico con l’obiettivo di ridiventare un luogo vivo, accessibile e strategico per la comunità.
L’Agenzia del Demanio ha ceduto al Comune di Messina la parte lato mare, che sarà così fruibile. Adesso partirà la fase di progettazione in cui verranno coinvolti gli uffici comunali, due università e giovani professionisti messinesi.
“Un progetto di rigenerazione che vedrà la partecipazione dell’Università di Messina, con Ingegneria, e dell’Università di Reggio, con Architettura”, sottolinea il sindaco Basile.
L’intento dell’amministrazione è di «riprendersi gli spazi chiusi», restituendo alla città uno dei suoi beni più rappresentativi. Un edificio storico con nuove ambizioni
Il Palazzo della Dogana ha origini antiche: nel corso dei secoli ha svolto funzioni legate al porto e al commercio marittimo, riflettendo il ruolo di Messina come crocevia mediterraneo. Oggi, la sua riapertura viene vista come l’occasione per rilanciare non solo l’edificio, ma anche l’intera area portuale e il waterfront cittadino.
La Dogana diventerà un corridoio di collegamento fra la terrazza panoramica che dovrà essere creata nell’area ex I Hub di fronte al Porto, e l’isola pedonale di viale San Martino. In questi spazi si sta immaginando la realizzazione di un centro turistico-culturale che si candida a diventare una nuova attrazione per verrà a visitare Messina.
Cosa cambia e perché
La riapertura non è un semplice atto simbolico, ma un passo concreto verso:
- la valorizzazione culturale e turistica dell’area portuale;
- la rigenerazione urbana e ambientale del lungomare;
- la creazione di spazi accessibili per cittadini, studenti e turisti. Uno degli obiettivi dichiarati è far sì che Messina «meriti di riappropriarsi dei propri spazi», restituendo alla comunità un luogo rimasto a lungo in ombra.
Le sfide da superare
Non mancano però le difficoltà. Il recupero di un edificio storico richiede investimenti, manutenzione, sicurezza e un progetto di gestione sostenibile. Affinché la Dogana diventi davvero punto di riferimento urbano, sarà necessario che le istituzioni comunali e regionali coordinino risorse e visione condivisa.
Prossimi passi
L’amministrazione comunale dovrà definire il cronoprogramma di riapertura, i bandi per l’utilizzo degli spazi e le modalità di accesso culturale e sociale. Sarà fondamentale anche il coinvolgimento della cittadinanza, delle associazioni e degli operatori culturali per garantire che la Dogana non resti un edificio vuoto, ma diventi viva, aperta e partecipata.

