Possibile presenza di arsenico nei materiali del raddoppio ferroviario: presentata istanza di accesso agli atti

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Possibile presenza di arsenico nei materiali del raddoppio ferroviario: presentata istanza di accesso agli atti

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martedì 14 Ottobre 2025 - 15:50

Chiarezza sulla possibile presenza di arsenico nei materiali di risulta provenienti dagli scavi del raddoppio ferroviario Messina–Catania. È quanto chiede l’Associazione “Isamu Pubbirazzu”, che si occupa di tutela ambientale, attraverso un’istanza di accesso agli atti presentata nei giorni scorsi dall’avvocata Annalisa Giacobbe.

Secondo quanto segnalato dall’associazione, ingenti quantità di materiale proveniente dagli scavi effettuati nel tratto Nizza di Sicilia – Alì Terme sarebbero state depositate nell’area Villaggio UNRRA – Contesse. Durante le operazioni di trasporto e stoccaggio, sarebbe emersa la presenza di livelli di arsenico superiori ai limiti di legge, con il rischio di dispersione di polveri contaminanti nell’aria.

La questione era già emersa nei mesi scorsi, quando il Comune di Nizza di Sicilia aveva disposto il divieto temporaneo di utilizzo dell’acqua pubblica a causa della presenza di arsenico rilevata nelle analisi. Successivamente si era tenuta una riunione a Palazzo Zanca alla presenza di rappresentanti del Comune di Messina, dell’ARPA Sicilia e dell’ASP di Messina, ma – riferisce l’avvocata Giacobbe – “non è stato possibile ottenere certezza documentale sul trasporto e sullo stoccaggio dei materiali provenienti dagli scavi”.

L’istanza depositata chiede di accedere a tutta la documentazione tecnica e amministrativa relativa:

  • all’individuazione catastale e alla delimitazione fisica delle aree di deposito;
  • ai trasporti effettuati, con indicazione di provenienza, quantità, natura e destinazione dei materiali;
  • e a ogni dato utile a verificare la sicurezza ambientale delle operazioni.

«Su questa vicenda, ovviamente, vi terrò aggiornati appena avremo i prossimi sviluppi. Sono molto felice di poter assistere l’Associazione IsamuPubbirazzu in questa battaglia. La tutela dell’ambiente e quella della salute non sono due monadi ma sono l’una funzionale all’altra: senza un ambiente salubre, anche la nostra salute è minacciata» spiega Giacobbe.

L’associazione “Isamu Pubbirazzu” attende ora risposte formali dagli enti competenti – Comune di Messina, ARPA e RFI – per verificare la regolarità delle procedure e accertare l’eventuale presenza di materiali contaminati.

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