“Matrimonio fantasma”: la Chiesa lo celebrò, ma non fu registrato in Comune

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“Matrimonio fantasma”: la Chiesa lo celebrò, ma non fu registrato in Comune

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lunedì 06 Ottobre 2025 - 13:07

A prima vista, sembrava un matrimonio come tanti: lui, lei, la cerimonia religiosa nel 2009 e la promessa di una vita insieme. Ma quando, qualche tempo dopo, la coppia decise di separarsi, emerse un dettaglio sconcertante: per lo Stato non erano mai stati sposati. Il motivo? Il parroco non trasmise mai l’atto negli uffici dello stato civile, omettendo la trascrizione obbligatoria.

I fatti

Nel marzo 2009 la coppia celebra il matrimonio alla chiesa di Montalto. Dopo poco più di un anno, nasce l’idea di separazione: ma negli atti giudiziari si scopre che l’atto non risulta registrato in Comune, perché il parroco (don Lorenzo) “lo dimenticò” e non lo trasmise nei registri civili.

La donna, che aveva sostenuto spese consistenti (circa 66.000 euro) per la cerimonia e per la sistemazione della casa, chiede che venga fatta una trascrizione tardiva per ottenere riconoscimento legale del matrimonio, e impone all’ex marito di firmare il consenso. Lui rifiuta. La vicenda si trascina per 15 anni attraverso i tribunali: la prima decisione del Tribunale di Messina respinge la richiesta; la Corte d’Appello conferma; infine, la Corte di Cassazione nel 2025 dichiara inammissibile il ricorso della donna.

Secondo i giudici, la legge prevede che la trascrizione successiva del matrimonio religioso possa essere fatta, ma solo con il consenso di entrambi i coniugi. E se uno dei due – in questo caso l’ex marito – si oppone, non si può imporre per via giudiziaria. Inoltre, la responsabilità del parroco e della Curia è stata considerata risibile: non è stato provato un danno concreto né colpa grave tale da determinare obblighi di risarcimento.

Implicazioni e riflessioni

Questa vicenda solleva questioni delicate su diritto civile, riconoscimento giuridico e tempi della burocrazia ecclesiastica-statale. Molte coppie si sposano con rito religioso convinte che il vincolo abbia automaticamente effetto anche sul piano civile: non sempre è così. La storia è un avvertimento per chi celebra nozze solo religiose senza curarsi che il parroco effettui la trascrizione agli uffici comunali entro i tempi previsti.

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