Ponte sullo Stretto, cosa chiede la Corte dei conti e cosa può accadere

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Ponte sullo Stretto, cosa chiede la Corte dei conti e cosa può accadere

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giovedì 25 Settembre 2025 - 12:13

La decisione della Corte dei Conti di fermare l’iter per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e chiedere chiarimenti è per il Governo e i sostenitori dell’opera un fulmine a ciel sereno. La Corte non ha però, va chiarito, “bocciato” il Ponte, ma ha chiesto al Governo di spiegare e documentare diversi passaggi procedurali, ambientali ed economici della delibera CIPESS (il Comitato che approva i grandi investimenti pubblici).

Le amministrazioni hanno 20 giorni per rispondere; se le risposte non saranno convincenti, i giudici contabili potranno decidere “allo stato degli atti” (cioè solo con i documenti già agli atti).

Ecco cosa chiede la Corte:

1) Procedura, atti, sequenze e registrazioni

Registrazioni e tempi: la Corte chiede se tutti gli atti interministeriali (Mit/Mef) siano stati acquisiti e registrati correttamente e nell’ordine giusto. Il punto è cruciale: senza corretta registrazione, una delibera può non produrre effetti.

Perplessità sul dispositivo: viene segnalata una criticità su un passaggio della delibera che subordina la sua efficacia alla registrazione di un decreto successivo: per la Corte, prima andava completato l’iter del decreto e poi rendere efficace la delibera.

2) Ambiente: IROPI e direttive UE

La delibera di aprile 2025 ha riconosciuto il Ponte come opera di “interesse pubblico imperativo” (IROPI). La Corte chiede di mostrare come questa scelta sia compatibile con la Direttiva Habitat 92/43/CEE e con le Linee guida VIA/VIncA. In sostanza: servono le pezze d’appoggio che dimostrino che le tutele ambientali UE sono state rispettate.

3) Progetto definitivo: vecchie prescrizioni e pareri tecnici

La Corte chiede se siano state ottemperate tutte le prescrizioni fissate in passato (es. delibera CIPE 66/2003) e perché nei fascicoli non risulta il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici citato (voto n. 220/1997). Tradotto: servono tracce documentali complete dei pareri tecnici storici richiesti per un’opera così complessa.

Ponte sullo Stretto: cosa chiede (davvero) la Corte dei conti e cosa può accadere: costi, “scostamenti” e requisiti del contraente

Numeri diversi? La Corte vede un disallineamento tra l’importo asseverato da un consulente esterno e il quadro economico approvato ad agosto 2025. Chiede perché e con quali criteri sono stati calcolati aumenti (es. sicurezza cantieri) e le opere/misure compensative.

Impresa affidataria: la Corte vuole la prova che il Contraente generale abbia ancora tutti i requisiti di gara (capacità tecnica, economica, solidità) alla luce del tempo trascorso e dell’aggiornamento dei costi.

5) Concorrente UE e appalti

Vengono chiesti chiarimenti sul rispetto delle regole europee sugli appalti (Direttiva 2014/24/UE) e perché non sia stato acquisito prima l’avviso del NARS (il Nucleo di consulenza del Dipartimento Programmazione). Si chiede inoltre di chiarire la competenza o meno dell’Autorità di regolazione dei trasporti.

Cosa succede ora? (scenari pratici)

1. Entro 20 giorni i ministeri e il CIPESS inviano risposte e documenti puntuali ai quesiti (registrazioni, pareri, conti, compatibilità UE).

2. La Corte esamina le memorie:

Se tutto torna → via libera procedurale all’iter (si prosegue).

  • Se mancano pezzi → la Corte può adottare decisioni cautelative basate sugli atti disponibili, con il rischio di rallentamenti o richieste di integrazioni ulteriori.

Perché è importante

Legalità dell’iter: senza una filiera documentale impeccabile (atti, registrazioni, pareri), anche un sì politico può essere fragile.

  • Sostenibilità economica: la Corte pretende conti coerenti e tracciabili (costi, sicurezza, compensazioni) e un affidatario idoneo oggi, non solo al momento della gara.
  • Conformità UE: con IROPI e aree sensibili, l’Europa chiede rigore nelle valutazioni ambientali.

In breve: non è uno stop al progetto, ma un controllo accurato per blindare forma, sostanza e numeri prima di passare alla fase successiva. Se i chiarimenti saranno completi e convincenti, l’iter prosegue; se saranno deboli o incompleti, è probabile un ulteriore passaggio di richieste, con tempi più lunghi.

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