La Uil e la Uil Fpl di Messina hanno presentato una formale richiesta di accesso agli atti amministrativi alla SEUS, all’A.O. Papardo, alla Centrale operativa 118 di Messina, all’Assessorato regionale alla Salute e, per conoscenza, all’Ispettorato del Lavoro. Nel mirino del sindacato ci sono i fermi tecnici delle postazioni SEUS 118 registrati nella provincia tra giugno e agosto 2025, attribuiti a carenza di personale.

Secondo quanto segnalato, oltre alle difficoltà legate alla copertura dei turni, si sarebbe assistito a un utilizzo improprio di uomini e mezzi. “Non possiamo accettare che ambulanze e divise vengano utilizzate per finalità promozionali o di immagine, mentre nei territori mancano medici e soccorritori”, denunciano Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina, e Livio Andronico, segretario generale della Uil Fpl Messina.

Le richieste del sindacato

Nel documento inviato agli enti competenti, la Uil chiede:

• l’elenco completo dei fermi tecnici delle postazioni SEUS 118 con date, località e motivazioni;
• copia delle pianificazioni dei turni del personale nello stesso periodo;
• eventuali disposizioni di servizio che abbiano autorizzato la presenza di operatori SEUS in eventi non sanitari (concerti, manifestazioni, sagre);
• la rendicontazione delle ore di lavoro e delle coperture economiche relative a tali impieghi;
• l’illustrazione dei criteri organizzativi adottati per la gestione delle risorse umane.

Le criticità sollevate

Secondo il sindacato, in più occasioni il personale sarebbe stato impiegato sotto la dicitura “Grandi Emergenze” per attività di supporto in contesti non urgenti, mentre contemporaneamente alcune postazioni risultavano chiuse per mancanza di personale.

Una situazione che, se confermata, configurerebbe “un uso improprio delle risorse pubbliche e una violazione dei principi di efficienza e imparzialità dell’azione amministrativa”.

Verso un nuovo modello gestionale?

La Uil e la Uil Fpl chiedono di aprire una riflessione più ampia sulla gestione del 118 in provincia di Messina, oggi affidata a SEUS S.c.p.A., e suggeriscono di valutare modelli alternativi già adottati in altre regioni, che prevedano una gestione diretta e integrata con i servizi sanitari locali, per garantire maggiore aderenza ai bisogni del territorio, riduzione dei costi e responsabilità amministrative più chiare.

Il sindacato attende adesso un riscontro entro i termini di legge e annuncia che, in caso di silenzio o ulteriori criticità, non esclude “iniziative sindacali, istituzionali e giudiziarie”.