Russo difende Dario Costa dopo gli attacchi social dal profilo di Salvini

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Russo difende Dario Costa dopo gli attacchi social dal profilo di Salvini

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giovedì 14 Agosto 2025 - 09:44

Il consigliere comunale Alessandro Russo interviene con forza sul caso che nelle ultime ore ha visto protagonista Dario Costa, giovane messinese di 21 anni, bersaglio di una massiccia ondata di insulti e minacce di morte dopo la pubblicazione di un post, con video modificato, dal profilo social del ministro Matteo Salvini.

Secondo Russo, il ragazzo sarebbe stato preso di mira per aver espresso, durante un’iniziativa pubblica, il proprio dissenso nei confronti del vicepremier e dell’opera del Ponte sullo Stretto. Da quel momento, sui canali social del leader della Lega si sarebbe scatenata una «interminabile sequela di odio», con auguri di malattie gravi e offese pesanti.

«Un comportamento che non può che essere definito per quel che è: squadrismo della peggiore specie» afferma il consigliere, sottolineando come la sproporzione tra un ministro della Repubblica e un giovane studente renda ancora più grave l’episodio. «Il potere non può in alcun modo essere utilizzato come una clava per bastonare chi dissente».

Russo rivendica il diritto di manifestare pacificamente il proprio pensiero: «Dario Costa ha solo esternato il suo dissenso: in una democrazia, questo fatto è un diritto intoccabile. Sfilare, fare cortei, partecipare a sit-in e gridare al megafono il proprio dissenso, se fatto senza violenza, è puro esercizio di democrazia».

Il consigliere definisce quanto accaduto «vero e proprio bullismo esercitato con il favore del ruolo pubblico» e chiede al sindaco di Messina, Federico Basile, di intervenire immediatamente. Russo sollecita il primo cittadino a esprimere «tutto il disappunto e lo sgomento della comunità messinese» al ministro Salvini e a ricordare che «questa città esprime diverse posizioni sull’opera ponte», pretendendo dal Governo «il pieno rispetto delle diversità di opinioni e la difesa del diritto di tutti di esprimere la propria posizione».

«Qui non è in ballo un sì o un no a una grande opera – conclude – bensì la sicurezza e l’incolumità di un nostro concittadino inerme e la necessità di tutelare il diritto di avere idee differenti».

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