SALVINI DOMANI 6 AGOSTO ALLE 19 AL GRECALE A MESSINA, COINCIDENZA CON L’APPROVAZIONE DEL CIPESS AVVENUTA ALLE 12:30

Giuseppe Palamara

SALVINI DOMANI 6 AGOSTO ALLE 19 AL GRECALE A MESSINA, COINCIDENZA CON L’APPROVAZIONE DEL CIPESS AVVENUTA ALLE 12:30

martedì 05 Agosto 2025 - 06:00

PONTE LIVE | Articolo n.6 su MessinaOggi

MESSINA – Una giornata simbolica per il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina: mercoledì 6 agosto 2025, alle ore 12:30, è arrivata l’attesissima approvazione del progetto definitivo da parte del CIPESS, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile. E, curiosamente (ma forse non troppo), alle ore 19 dello stesso giorno, il ministro Matteo Salvini sarà a Torre Faro, al ristorante Grecale, per un evento pubblico della Lega.

Il ministro, che ieri 4 agosto aveva preannunciato l’approvazione del progetto durante un collegamento video da remoto a un evento con la premier Giorgia Meloni nelle Marche, ha parlato chiaramente:

«Mercoledì 6 agosto alle 12:30 ci sarà l’approvazione definitiva del progetto da parte del CIPESS e da lì partiranno immediatamente i lavori, nei tempi tecnici legati alla pubblicazione della delibera».

Parole nette che confermano quanto l’attuale governo stia puntando su una delle opere infrastrutturali più discusse e ambiziose della storia repubblicana. E proprio mercoledì sera, nel cuore di Torre Faro, Salvini sarà presente fisicamente per lanciare, con ogni probabilità, l’annuncio ufficiale dell’avvio dei cantieri, proprio laddove nascerà il primo pilone del Ponte.

Non è dato sapere se l’incontro al Grecale – un direttivo regionale straordinario della Lega – fosse stato programmato da tempo o se si tratti di una “coincidenza” abilmente orchestrata. Ma il dato politico è evidente: il ministro delle Infrastrutture sarà a Messina poche ore dopo l’atto amministrativo che segna l’inizio operativo dei lavori. Un segnale forte, anche a livello comunicativo e territoriale.

I ricorsi? Poche possibilità di successo

Intanto, proprio in questi giorni, tornano a circolare notizie di ricorsi contro il progetto. Alcune associazioni e privati cittadini stanno infatti tentando vie legali per fermare o rallentare il procedimento. Tuttavia, va ricordato che la giurisprudenza recente è molto chiara.

I 104 ricorrenti al TAR, che avevano tentato di bloccare il progetto in fasi precedenti, sono stati condannati a pagare oltre 300.000 euro di spese processuali. Un chiaro segnale da parte della magistratura amministrativa: le leggi dello Stato, in particolare la legge n. 58 del 26 maggio 2023, difficilmente possono essere messe in discussione da altri organi dello Stato, inclusa la giustizia stessa che, in questo caso, ha confermato la legittimità delle azioni in corso.

Espropri: meglio accettare i bonus

Altro tema caldo è quello degli espropri. La Società Stretto di Messina ha previsto indennità con bonus aggiuntivi per chi accetta la cessione volontaria. Parliamo del 15% in più anziché il 10% previsto dalla legge, oltre a 40.000 euro per spese di trasloco (contro i 30.000 standard).

Esempio pratico: chi ha acquistato un appartamento nel 2024 al costo di 150.000 euro, riceverà 225.000 euro di indennità, cioè un +41% sul valore reale. Numeri che, secondo molti avvocati, rendono antieconomico presentare ricorsi, poiché:

  • gli iter giudiziari possono durare anche oltre 10 anni,
  • alla fine si rischia di ottenere esattamente la stessa somma prevista oggi,
  • l’immobile verrebbe comunque espropriato e demolito per pubblica utilità.

Infatti, per legge, lo Stato può espropriare beni per motivi di interesse pubblico, e le indennità vengono depositate presso la Cassa Depositi e Prestiti, restando a disposizione anche per chi non accetta subito.

Un messaggio forte da Torre Faro

Il messaggio che parte da Messina, da Torre Faro, è chiaro: il Ponte si farà, ed è già iniziato. L’approvazione del CIPESS e la visita serale del ministro Salvini nella zona più iconica dell’intero progetto non sono solo coincidenze di calendario, ma tappe simboliche di un’opera che ha ormai superato il punto di non ritorno.

Le ruspe, stavolta, non sono un annuncio elettorale: sono pronte a partire.

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