Risarcito Cateno De Luca per ingiusta detenzione: “Siamo stati perseguitati”

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Risarcito Cateno De Luca per ingiusta detenzione: “Siamo stati perseguitati”

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venerdì 01 Agosto 2025 - 12:48

Il deputato regionale e sindaco di Taormina Cateno De Luca ha avuto riconosciuto il risarcimento per la detenzione per il caso Fenapi. La Corte d’Appello di Messina ha accolto il ricorso dei legali, gli avvocati Tommaso Micalizzi e Carlo Taormina. La Corte d’Appello di Messina ha accolto la sua istanza e quella del presidente Nazionale della Fenapi Carmelo Satta, riconoscendo l’ingiusta detenzione subita nel 2017 e disponendo il pagamento di un’indennità complessiva pari a 16.532,83 euro per ciascuno dei due. Oltre che per il tempo trascorso in carcere, il risarcimento spetta anche perché è stato ravvisato il danno d’immagine e reputazionale, in considerazione del ruolo pubblico e dell’eco mediatica della vicenda.

Nel dispositivo si evidenzia infatti l’effetto lesivo sull’immagine pubblica e sull’attività politica del deputato, sottolineando:

“Vi è un surplus di effetto lesivo… collegato a un danno all’immagine e al moto di discredito sociale… che ha inciso sull’attività politica, istituzionale e imprenditoriale dell’On. De Luca.”

Con queste parole Cateno De Luca commenta l’ordinanza:

«Abbiamo vinto. Ancora una volta. Ma questa volta, non è solo una vittoria giudiziaria: è il riconoscimento pieno della verità, della dignità, della nostra onorabilità calpestata per anni da un sistema che ci ha perseguitati.»

Il valore dell’ordinanza va ben oltre l’aspetto economico. Il provvedimento, definito dagli avvocati “un unicum nella giurisprudenza italiana in materia di riparazione”, si caratterizza per la nettezza delle affermazioni in merito all’infondatezza delle accuse e all’assoluta estraneità di De Luca e Satta rispetto ai reati contestati.

La Corte ha infatti affermato con chiarezza:

“Non si riscontrano atteggiamenti dolosi o colposi addebitabili all’istante, sotto alcun profilo di sorta. Le accuse mosse nei confronti dell’On. De Luca sono risultate infondate.”

Ancora più esplicite le parole riservate alla posizione di Carmelo Satta:

“Totale mancanza di afflato criminale in capo al Satta Carmelo, soggetto attinto da sospetti solo per via della sua vicinanza al carismatico De Luca.”

Per l’avvocato Carlo Taormina, legale di fiducia di entrambi sin dal 2011, si tratta di un’ordinanza di rilievo straordinario:

«Lasciatemi dire che, a mio giudizio, questa ordinanza non è semplicemente un provvedimento di giustizia riparativa: è un vero e proprio atto d’accusa. Un atto d’accusa contro chi ha compromesso non soltanto la libertà personale – e già questo sarebbe gravissimo – ma contro chi ha perseguitato, consapevolmente o meno, due cittadini che erano evidentemente innocenti».

«Da oltre quarant’anni esercito la professione, ma un provvedimento così non l’ho mai visto. Di solito questi casi si chiudono con due paginette formali. Qui, invece, ci troviamo davanti a una motivazione estesa, chiara, netta, che andrebbe pubblicata integralmente su tutti i giornali» insiste Taormina.

E lascia intendere che le cose non finiranno qui e ci sarà un seguito in tribunale: «È come se la Corte avesse voluto dire: avete il diritto di valutare un’azione giudiziaria nei confronti di chi ha determinato tutto questo».

De Luca ha infine ricordato che dal 2006 a oggi ha affrontato 15 procedimenti penali, tutti conclusi con assoluzioni o non luogo a procedere:

«Ho speso oltre 1,2 milioni di euro per difendermi da accuse che si sono rivelate infondate. Sono stati anni di attacchi, di isolamento, di sacrifici personali e familiari. Ma sono sempre andato avanti, convinto che la verità sarebbe emersa. Io vengo arrestato perché – si legge nell’ordinanza – sono un “soggetto attinto da sospetti solo per via della sua capacità ed intraprendenza nel settore paraimprenditoriale di riferimento ed impegnato in rilevanti attività politiche

Nell’ordinanza inoltre si legge: “non si potrebbe addebitare al De Luca atteggiamenti dolosi o colposi per il solo fatto di essere soggetto carismatico e posto in posizione apicale nella complessiva organizzazione e rete di strutture di patronato dello stesso messa in piedi negli anni”.

«Nonostante tutto questo vogliamo ringraziare gli uomini e le donne che nella magistratura riescono a garantire una giustizia giusta, noi non siamo mai scappati dai processi e siamo stati assolti grazie a magistrati che hanno avuto l’onestà ed il coraggio di smontare le trappole che erano state create per ammazzarci. Io ho subito dei processi meramente politici e l’ordinanza della Corte d’Appello lo ha certificato definitivamente, io ho subìto una vera e propria aggressione giudiziaria perché da figlio di nessuno sono riuscito ad affermarmi grazie alle mie capacità ed alla mia preparazione» incalza De Luca.

«Abbiamo perso molto, conclude De Luca, ma non abbiamo mai perso la dignità. Ce la siamo tenuta stretta quando tutto sembrava perduto. Oggi possiamo guardare tutti negli occhi e dire: eravamo nel giusto. E oggi lo dice anche la giustizia italiana» conclude.

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