Non si conclude il dibattito sul futuro del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina. Restano diversi dubbi. CGIL ed FP CGIL si domandano se quella messa in atto dal governo regionale, non sia da considerare un “deroga tattica”. I dirigenti sindacali ribadiscono come l’Azienda Ospedaliera Papardo sarebbe già nelle condizioni di poter ospitare il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo.
«Le dichiarazioni dell’Assessore regionale Daniela Faraoni e del Governatore Renato Schifani – sostiene Pietro Patti segretario generale della CGIL di Messina -, non ci lasciano soddisfatti: a voler leggere fra le righe del comunicato diramato dal Governo regionale, la permanenza del CCPM presso Taormina è di difficile attuazione perché deve integrarsi con l’intero sistema sanitario siciliano e la deroga serve a realizzare l’assetto migliore nel campo della Cardiochirurgia pediatrica in Sicilia».
«Se l’unica volontà palesata, pur se a denti stretti, è quella di mantenere il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo a Taormina – incalzano Francesco Fucile Segretario Generale della FP CGIL di Messina, Antonio Trino Segretario provinciale FP CGIL di Messina con delega alla sanità e Guglielmo Catalioto Coordinatore provinciale medici FP CGIL di Messina, -, non comprendiamo quale possa essere l’assetto migliore cui fa riferimento la dott.ssa Faraoni, se non il consolidamento di questo progetto attraverso il sinergico accorpamento con la Cardiochirurgia del Papardo, in ossequio alle prescrizioni del Ministero che vuole le due realtà, adulti e bambini, sotto la stessa azienda».
«Senza nasconderci dietro un dito – continuano i dirigenti sindacali -, noi abbiamo chiaramente e pubblicamente espresso i nostri dubbi legati al grande interesse e alle forti pressioni politiche della provincia di Catania, dove insiste la cardiochirurgia adulti, ad incamerare il CCPM e per questo abbiamo chiesto un’audizione in VI Commissione all’ARS. Richiesta rimasta però senza risposta visto che il presidente Laccoto ha pensato bene di non convocarci, forse perché la nostra voce dissenziente non sarebbe stata gradita in un civico e democratico consesso. Abbiamo tuttavia ugualmente esternato, sempre pubblicamente, il nostro pensiero, un pensiero che oggi sta prendendo forma, perchè dietro l’ennesima proroga si potrebbe nascondere la reale intenzione futura: consentire a Catania di avere il tempo per organizzarsi e riuscire, successivamente e definitivamente, ad ottenere il trasferimento del CCPM, che invece potrebbe già essere trasferito presso l’Azienda ospedaliera Papardo, che sarebbe già nelle condizioni di poter accogliere il Centro cardiologico Pediatrico. A pensar male si fa peccato…ma mai parafrasi ci è sembrata più azzeccata», concludono i dirigneti di CGIL ed FP CGIL, che, ancora una volta, chiedono pubblicamente di mantenere a Messina il CCPM che ad oggi è a Taormina, e non trasferirlo a Catania «perché di tagli la nostra provincia ne ha subiti già troppi».

