Drin Drin, verso il partito: Sicilia e Messina protagoniste

Michele Bruno

Drin Drin, verso il partito: Sicilia e Messina protagoniste

mercoledì 09 Luglio 2025 - 13:49

Con una partecipazione del 77% degli iscritti siciliani, il Movimento Drin Drin – fondato nell’estate 2024 dall’economista Michele Boldrin e dall’imprenditore Alberto Forchielli – ha portato a termine con successo le votazioni congressuali in Sicilia (contestualmente alle altre regioni), eleggendo il nuovo Coordinatore Regionale, l’Assemblea e i Delegati al congresso nazionale previsto per ottobre.

«In Sicilia abbiamo dimostrato che un’altra politica è possibile», ha affermato Mattia Catalano, 22 anni, studente di economia all’Università di Palermo e da sempre appassionato di politica, eletto Coordinatore Regionale e Delegato per la circoscrizione di Palermo. «Siamo stanchi di un sistema clientelare senza visione. Serve un’alternativa concreta, basata sui dati e sulle competenze e non su ideologie anacronistiche.»

Messina e la sua provincia hanno giocato un ruolo centrale in questo processo: il territorio sarà rappresentato da Mauro Caratozzolo, 38 anni, esperto in market research in ambito salute e già Coordinatore Provinciale ad interim, e Carlo Bramanti, 20 anni, studente di giurisprudenza all’Università LUISS Guido Carli. Due profili complementari, accomunati dalla volontà di portare nella politica serietà, metodo e passione civile. La Provincia di Messina è dunque in prima linea con due delegati su otto eletti nell’Assemblea regionale del Drin Drin.

“Seguo la politica da quando sono nato, ma per anni l’ho fatto con crescente disillusione. Ho visto un Paese – e una Sicilia in particolare – invecchiare male, bloccata da rendite, corporazioni, clientelismo. In molti, anche tra i più giovani, hanno smesso di crederci. Ma io penso che la battaglia non sia persa: se non ce la giochiamo, la perdiamo di sicuro. E allora giochiamocela. In giro per il mondo ci sono territori partiti da condizioni peggiori delle nostre che ce l’hanno fatta davvero. Gli esempi abbondano. Questo vuol dire che si può fare anche qui: in Sicilia, a Messina. Il Movimento Drin Drin ha messo in moto qualcosa di raro e prezioso: idee forti, libertà intellettuale, competenze vere. Ma serve un lavoro di squadra, una visione concreta, la voglia di mettersi in gioco. Per questo lancio un appello a tutte e tutti – giovani e meno giovani – che credono che meritiamo una classe dirigente migliore: fatevi avanti, perché qui c’è posto per voi” afferma con convinzione Mauro Caratozzolo.

“È arrivato il momento di tornare a pensare in grande e mettere da parte qualsiasi tipo di mentalità provinciale. Serve una strategia da grande città, da regione protagonista nel Mediterraneo, non da fanalino di coda dell’Europa. Il dibattito pubblico e le agende politiche devono rimettere al centro i temi importanti: industria, formazione, università, ricerca, poiché sono questi i motori reali dell’innovazione e dell’occupazione qualificata. Continuare a puntare tutto sul turismo, cioè un settore trainato ed a basso valore aggiunto e sostenere l’economia con bonus spot e misure clientelari non fa altro che alimentare il declino” spiega Carlo Bramanti.

“La nostra regione rischia di trasformarsi definitivamente in un deserto industriale e culturale, svuotato di giovani e cervelli, utile solo come grande casa vacanze per turisti e vistatori di passaggio. Destra e sinistra sembrano incapaci di rompere questo schema. Serve una discontinuità radicale: investimenti strutturali, politiche industriali serie, un’alleanza strategica tra università, imprese e istituzioni locali. La scelta è semplice: o torniamo a costruire futuro o restiamo spettatori del nostro stesso declino” ribadisce Bramanti.

Anche gli altri territori siciliani hanno espresso una rappresentanza variegata e giovane:

  1. Vincenzo Claudio Piscopo (28 anni, ingegnere aerospaziale, Palermo)
  2. Pietro Semilia (38 anni, imprenditore, Palermo)
  3. Giuseppina Giardina (28 anni, visual designer, Catania)
  4. Eros Mancuso (28 anni, project manager, Catania)
  5. Gaetano Ivan Formusa (25 anni, commerciale, Trapani)

I delegati eletti sono tutti under 40, un dato significativo che conferma l’interesse e la determinazione delle nuove generazioni a prendere parte al progetto e la volontà dei fondatori di puntare su un rinnovamento generazionale.

Il Movimento Drin Drin, che oggi conta oltre 14.000 iscritti, con una prevalenza di giovani, punta a costruire un nuovo soggetto politico fondato su pragmatismo, innovazione e competenza tecnica.

Tra le sue priorità:

  • la riforma dell’istruzione e della pubblica amministrazione verso una scuola più inclusiva e moderna
  • il sostegno alla produttività e alla crescita economica
  • la promozione della transizione energetica sfruttando il nucleare
  • una posizione chiara e coerente in politica estera: pro-europea e pro-Ucraina
  • un’attenzione particolare al rilancio demografico e meritocratico del Paese.

Michele Boldrin, cofondatore del movimento e professore di economia alla Washington University di St. Louis, ha dichiarato, durante il collegamento in diretta YouTube per annunciare i risultati nella nottata di sabato:

“La partecipazione elettorale e la costituzione del partito sono un passo fondamentale nel percorso che sta trasformando un’idea condivisa – dare una sveglia all’Italia per stimolare crescita e innovazione – in una proposta politica programmatica, resa possibile da chi ha creduto nell’associazione e si è attivato, votando”.

Aggiungendo, poi, “Il futuro dell’Italia dipende da scelte coraggiose e programmatiche a sostegno dell’economia e delle generazioni future. I giovani ci stanno seguendo”.

Alberto Forchielli, imprenditore e investitore internazionale che in passato ha lavorato con istituzioni come la Banca Mondiale e la BEI ha dichiarato:

«Il consenso e la partecipazione dimostrano che c’è voglia di contare, di costruire un’alternativa. Non si può più delegare: è tempo di alzarsi e lavorare per il futuro».

Quest’estate i neoeletti delegati parteciperanno gratuitamente a una settimana di scuola civico-politica organizzata dall’associazione (si terrà a Urbino tra luglio e agosto e sarà aperta anche ai candidati non eletti). A seguire, il voto al congresso in autunno definirà la dirigenza del nuovo partito.

La Sicilia e Messina vogliono essere quindi protagoniste di questa nuova esperienza. Non resta che vedere cosa riserverà il futuro per questa nuova realtà e quale influenza sarà in grado di esercitare sul sistema Italia.

Michele Bruno.

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