Il coordinamento Messina-Palestina invita tutte le persone che sentono come importante in questo momento “dare un segnale internazionalista di umanità, solidarietà e complicità con il popolo palestinese, con i popoli oppressi e in lotta contro le oppressioni che subiscono; invitiamo tutti i collettivi, universitari e non, tutte le associazioni, i partiti, i sindacati, enti e ogni forma di aggregazione sociale ad aderire a questo appello per promuovere un corteo cittadino il 28 giugno 2025 a Messina, per dire basta al genocidio del popolo palestinese”.
“La gente palestinese subisce ininterrottamente dal 1948 un processo di pulizia etnica che ha come obiettivo l’espulsione della popolazione dalla loro terra. In questo stato di guerre a livello mondiale, l’occupazione della Palestina dura da moltissimo tempo e la preoccupazione di essere alla “soluzione finale” dà determinazione a chi ha a cuore i valori di giustizia e vuole una pace duratura, per non stare in silenzio e per far sentire la propria voce. Solidarizziamo col popolo palestinese che con una volontà indomita resiste all’occupazione israeliana con ogni mezzo possibile” spiega il Coordinamento.
“60.000 morti di cui 20.000 bambini sono cifre che dovrebbero fare inorridire i cosiddetti custodi dei valori di democrazia e libertà, invece da parte dei governi europei solo silenzio e collaborazionismo. Esigiamo dal governo italiano, tra l’altro coerentemente con i valori della costituzione italiana, che interrompa immediatamente qualsiasi collaborazione militare, inclusa la vendita di armi al governo israeliano. Pretendiamo che le Università italiane cessino i rapporti, appena rinnovati, con università israeliane. È necessario boicottare e non avere scambi commerciali con le colonie, considerate illegali anche dall’UE. Vogliamo la fine dell’occupazione e dell’apartheid e il ritorno delle persone profughe, in attuazione delle risoluzioni ONU” specifica il Cordinamemto.
E conclude: “Vi invitiamo tutte e tutti ad unirvi con rabbia e amore al corteo cittadino del 28 giugno per fermare il genocidio e allo stop alla deportazione del popolo palestinese”.

