Scacco a un’organizzazione criminale che favoriva l’immigrazione clandestina: cinque fermi tra Patti e Castelvetrano

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Scacco a un’organizzazione criminale che favoriva l’immigrazione clandestina: cinque fermi tra Patti e Castelvetrano

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venerdì 20 Giugno 2025 - 11:42

I Carabinieri della Compagnia di Patti, con il supporto dei militari del Comando Provinciale di Trapani, hanno eseguito nei giorni scorsi un’importante operazione contro l’immigrazione clandestina. Cinque cittadini tunisini, di età compresa fra i 25 e i 42 anni, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto, disposto dalla Procura Distrettuale di Messina, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dalla disponibilità di armi.

I soggetti, alcuni dei quali residenti tra Capo d’Orlando e Patti, sono ritenuti membri di un’organizzazione criminale stabilmente operante tra la Tunisia e la Sicilia. Il gruppo avrebbe organizzato numerose traversate via mare, dietro pagamento, utilizzando gommoni per trasportare migranti dalle coste nordafricane fino a quelle italiane.L’episodio più recente risale alla notte del 12 giugno scorso, quando circa 20 migranti, tra cui due donne e cinque minori, sono sbarcati illegalmente sulla costa trapanese.

Gli stessi, intercettati subito dopo lo sbarco dai Carabinieri delle Compagnie di Trapani, Marsala e Mazara del Vallo, sono stati soccorsi e trasferiti presso il CPR di Trapani per gli accertamenti sanitari e le procedure di identificazione. Fondamentale, in questa fase, è stata la sinergia con i militari della Compagnia di Patti.

L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina, ha ricostruito l’organigramma dell’associazione, evidenziando una precisa distribuzione dei ruoli tra i componenti e l’esistenza di un’attività strutturata e continuativa di traffico di esseri umani. Tra gli arrestati anche un 31enne tunisino evaso lo scorso 9 marzo dal carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, che avrebbe svolto il ruolo di scafista nell’organizzazione.

Il decreto di fermo è stato successivamente convalidato dai giudici di Patti e Marsala, che hanno disposto nei confronti dei cinque indagati la custodia cautelare in carcere. I fascicoli passeranno ora al vaglio del Gip presso il Tribunale di Messina, competente per territorio.

Come previsto dalla Costituzione e in linea con i principi dell’ordinamento giudiziario, tutti gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.

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