Policlinico, 50 operatori sanitari prossimi al licenziamento

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Policlinico, 50 operatori sanitari prossimi al licenziamento

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sabato 27 Gennaio 2024 - 15:05

Sono ormai prossimi al licenziamento 50 operatori sanitari al Policlinico, 12 operatori socio-sanitari e 38 infermieri. I loro contratti, che inizialmente erano stati prorogati dopo una lunga battaglia dei sindacati, non saranno rinnovati. È l’ennesima tegola sul Policlinico di Messina che ha spinto le organizzazioni dei lavoratori a un’assemblea il prossimo 30 gennaio dalle 10 alle 13 al Palacongressi.
I sindacati Nursind, Cgil, Uil, Fials, Usb e Nursing Up tornano ad attaccare l’azienda: “Questo ulteriore taglio alla pianta organica – scrivono – avviene nel silenzio assordante dell’assessorato di una sanità devastata da carenze di organico, grandi incompiute e assistenza ridotta ai minimi termini che non rispetta neanche a volte i livelli minimi di assistenza. Una situazione che peggiora di giorno in giorno mentre la politica regionale sembra avere come interesse quello di privatizzare e rendere il pubblico un carrozzone malfunzionante, mentre però pensano a spartirsi i vari direttori delle aziende ospedaliere siciliane. Il licenziamento di 50 infermieri causerà altro stress lavoro correlato, in particolare per gli infermieri. Così aumenteranno il rischio cl3inico e il rischio aggressioni per i professionisti. Tutto ciò non è più ammissibile”.
I sindacati ricordano che nel padiglione F sono stati aumentati i posti letto a fronte di una riduzione del personale, mentre col Pronto soccorso ginecologico si depaupera di altre 12 unità infermieristiche e di supporto il Pronto soccorso generale ed altre cliniche. I sindacati hanno inviato una nota all’assessorato regionale alla Salute e alla commissione Sanità all’Ars per chiedere un incontro in cui discutere delle tante criticità. “Sarebbe ora che l’assessorato alla Salute, a cui il Policlinico ha chiesto già l’aumento del tetto di spesa di ulteriori 8 milioni, mettesse mano al portafoglio e facesse questo passo, per dare dignità ai pazienti in primis e ai lavoratori”.

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