Insulti al sen. Germanà: esercizio abusivo della libertà di espressione

Un grosso vaffaculo a Nino Germanà che vuole quest’opera di merda“… E giù con i cori contro il senatore della Repubblica Italiana. Il corteo No-Ponte di sabato scorso ha toccato il fondo con una serie di insulti rivolti al politico messinese. Dopo il lancio di rotoli di carta igienica, il popolo del “No” si è ripetuto durante il corteo che ha sfilato lungo le strade di Capo Peloro.

Nino Germanà, senatore della Repubblica Italiana

Presenti non solo gli anarchici, ma anche rappresentati di partiti politici i quali, a distanza di tre giorni non hanno ancora preso le distanze dagli “invasati” che hanno macchiato una manifestazione contro la realizzazione della grande opera.

Ecco l’esatto momento dell’insulto a Nino Germanà

Rivendicano costantemente la libertà di espressione (mai negata da alcuno), ma questa gente ne fa un uso improprio, perché non è consentito rivolgere sonori insulti a un politico eletto democraticamente. Insultare il senatore Nino Germanà è come insultare le persone che l’hanno eletto.

Una macchia che sporca una legittima manifestazione, attraverso la quale si doveva esprimere il dissenso, senza mai scadere negli epiteti rivolti a un rappresentante delle istituzioni.

Vogliamo augurarci che si sia trattato di uno scivolone e ci aspettiamo la presa di distanza da parte del prof. Antonio Saitta e tutti i partiti politici presenti alla manifestazione di sabato scorso.

E vogliamo augurarci che la protesta non sfoci in qualcos’altro.

Davide Gambale

Redazione

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