L’albero più bello di Messina

È indubbiamente l’albero più bello di Messina, dall’alto valore simbolico. Realizzato nel silenzio generale, passato quasi inosservato. Un albero realizzato con i caschi dei lavoratori, molti dei quali rimasti vittime di incidenti: alcuni morti, altri mutilati o invalidi.

La struttura raffigurante un albero di Natale, si trova in via Chiasso dei Marini, una perpendicolare di via Garibaldi, a ridosso del Palazzo INPS.

Il significativo albero di Natale

Lo ha realizzato l’ANMI (Associazione nazionale fra laboratori mutilitati e invalidi), con il patrocinio del Comune di Messina. Obiettivo della realizzazione è quello di richiamare l’attenzione sul tema scottante della sicurezza sul lavoro.
Sull’argomento abbiamo chiesto ad Ivan Tripodi, segretario generale della Uil di Messina, di scrivere un suo pensiero, tenuta conto là sensibilità dell’organizzazione sindacale su questo argomento.

Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina

“La drammatica questione della sicurezza sul lavoro rappresenta uno sfregio per la democrazia del nostro Paese. Non è assolutamente ammissibile assistere a questa ignobile mattanza che, ogni anno, in Italia conta oltre 1200 morti e più di 500.000 (proprio così…) incidenti sui posti di lavoro. E’ indispensabile che le autorità preposte aumentino l’attività di controllo e di repressione. Contestualmente è essenziale una forte attività di formazione che coinvolga lavoratori ed imprese al fine di realizzare un radicale cambiamento culturale su un tema che inquieta la coscienza di tutte le persone. Come Uil, per esempio, nel lanciare una grande campagna nazionale denominata “ZeroMortiSulLavoro” abbiamo proposto al governo di vietare la partecipazione alle gare d’appalto pubbliche a tutte le aziende che hanno violato le norme sulla sicurezza sul lavoro e, contestualmente, abbiamo sollecitato le associazioni datoriali affinché buttino fuori dai loro circuiti le imprese che trasgrediscono le medesime norme. Lo ribadiamo: non si deve più parlare di incidenti sul lavoro poiché si tratta di veri e propri omicidi. Pertanto, servono fatti concreti che fermino questa vergognosa strage di innocenti”. Ivan Tripodi

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