Il ciclismo s’inchina a Nibali, “re” dalla triplice corona

Il Giro di Lombardia, vinto da Tadej Pogacar, è stato il passo d’addio di Vincenzo Nibali all’attività agonistica. Lo Squalo dello Stretto ha concluso al 24/o posto, a 2’17” da Pogacar. Meglio del campione originario di Messina ha fatto lo spagnolo Alejandro Valverde, ex iridato e anche lui al passo d’addio, che si è piazzato in sesta posizione.

Vincenzo Nibali conclude una straordinaria carriera durante la quale è diventato il miglior ciclista italiano di questo secolo e uno dei migliori di sempre. Nibali è uno dei sette corridori, l’unico italiano dopo Felice Gimondi, ad aver completato la cosiddetta tripla corona, che spetta a chi vince Vuelta di Spagna, Giro d’Italia e Tour de France, i tre grandi giri a tappe. A questi, Nibali ha aggiunto le vittorie di tre cosiddette “classiche monumento”: due Giri di Lombardia e una Milano-Sanremo.

Il numero delle vittorie (52) e la qualità di molte di esse è però solo una parte di quel che Nibali è stato per il ciclismo. Anzitutto, Nibali ha saputo diventare il punto di riferimento del ciclismo italiano dopo Marco Pantani, che morì nel 2004, un anno prima che lui diventasse professionista

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