Centrodestra spaccato da Messina a Catania

Presentate le liste può entrare nel vivo la campagna elettorale che a Messina e Palermo può avere pesanti ricadute sulle Regionali, mentre Catania resta in bilico per le vicissitudini giudiziarie del sindaco Pogliese, attualmente sospeso in seguito all’inchiesta sulle spese pazze all’Ars. Le sorti del Conune di Catania sono rette dal sindaco facente funzioni, Roberto Bonaccorsi.

È comunque un Centrodestra spaccato con la Lega che a Messina sostiene il candidato Basile, “delfino” di Cateno De Luca, dimessosi da sindaco per candidarsi alla presidenza della Regione.

Situazione complessa anche a Catania, dove Lega e Udc si compattano, schierandosi contro Fratelli d’Italia.

“Prendiamo atto che la necessità di convocare ufficialmente un tavolo del centrodestra, esteso a tutte le forze politiche che hanno contribuito all’elezione del sindaco Salvo Pogliese, non è stata presa in considerazione da Fratelli d’Italia e che, al contrario, qualcuno da dietro le quinte ha deciso di utilizzare gli assessorati comunali, e quindi i soldi dei cittadini, per la campagna elettorale delle regionali, procedendo a nomine ben riconducibili a questo o a quel candidato”. Così in una nota congiunta Fabio Cantarella e Mario Brancato, rispettivamente coordinatori provinciali a Catania di Lega e Udc.

“Trasparenza e onestà imponevano, così come da noi più volte dichiarato, un tavolo di maggioranza per valutare la concreta possibilità di raggiungere altri obiettivi programmatici nell’interesse dei catanesi –aggiungono gli avvocati Brancato e Cantarella- e per fare questa valutazione non v’è dubbio che il sindaco sospeso prima di tutto deve rendere noto alla città se intende dimettersi ed eventualmente quando lo farà. Non v’è dubbio, infatti, che

nessun assessore di quelli appena insediati, per quanto siano tre donne capaci e degne della massima stima, potrà mai raggiungere obiettivi per la città in uno o due mesi che siano. Queste nomine si tradurranno esclusivamente in costi per i cittadini e niente più, uno spreco di denaro pubblico dopo i tanti sacrifici fatti per attingere fondi dallo Stato. Evidentemente l’atto d’amore per Catania è finito e adesso si pensa soltanto a occupare e scambiare poltrone.Per questo motivo, mancando oggi, in rispetto dei catanesi, trasparenza e programmazione, non condividiamo le scelte politiche fatte e non contribueremo a scrivere questa triste pagina amministrativa”che non fa onore a chi ne è l’autore.

Brancato e Cantarella lanciano poi una considerazione finale:”questa era un’amministrazione comunale che per tre anni ha fatto cose importantissime per la città nonostante le difficoltà del dissesto e della pandemia, peccato che abbia deciso di concedarsi dai catanesi in questo modo inglorioso”.

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