Il garante per l’infanzia Costantino lascia l’incarico: “Ora conosco la solitudine istituzionale”

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Il garante per l’infanzia Costantino lascia l’incarico: “Ora conosco la solitudine istituzionale”

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venerdì 15 Aprile 2022 - 12:28

Ho appena inviato le mie dimissioni da garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Messina”. L’annuncio di Angelo Costantino, che parla di “atto dovuto a seguito dello scioglimento del Consiglio Comunale, che mi ha nominato, per le imminenti elezioni amministrative. Il regolamento mi avrebbe consentito di continuare con il lavoro istituzionale intrapreso ma ritengo doveroso rimettere il mio mandato per consentire al nuovo Consiglio comunale di poter scegliere la figura che meglio potrà interpretare la sensibilità dei nuovi eletti”.

Costantino era stato nominato a maggio 2019, “facendomi guidare dai principi che ispirano la Convezione Onu sui Diritti del Fanciullo del 20 novembre del 1989. Spero di aver onorato il ruolo che sono stato chiamato a ricoprire ma sono certo di non essermi risparmiato neanche un giorno. In questi anni ho provato a rispondere alle numerosissime segnalazioni che mi sono pervenute seguendo personalmente, una per una, tutte le richieste d’intervento; mi scuso con chi, avendo richiesto un mio intervento, non sono riuscito a sostenere sino in fondo. Sono tantissime le persone a cui devo il mio grazie, per la fiducia ed il sostegno anche nei momenti più complicati. Ho provato a lasciare qualcosa ai bambini della nostra città ma sono consapevole che avrei potuto fare di più e meglio”.

“Quando ho rinunciato al mio mandato di giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Messina non ho avuto alcun rimpianto seppur la sospensione dalle mie funzioni non è stata indolore. Ho pensato che dopo più di 20 anni, passati a curare con la psicoterapia giovani e famiglie, e altrettanti che mi hanno visto collaborare, con ruoli diversi, con gli Uffici della Giustizia Minorile, fosse arrivato il momento di restituire ai bambini della nostra città le tante cose che ho ricevuto dalle persone meravigliose che la vita mi ha messo davanti. In questi tre anni ho provato a collaborare con tutte le Istituzioni anche con quelle che, non comprendendo il ruolo del garante dell’Infanzia, hanno preferito tenermi alla porta. Di questo mi assumo totalmente la responsabilità per non aver trovato la giusta strategia per abbattere resistenze e diffidenze. So però di non aver agito mai con pregiudizio ma sempre guidato dall’imparzialità e dall’indipendenza. Non avrei saputo fare in altro modo perché nella mia vita ho solo e sempre lavorato silenziosamente nel mio studio professionale e negli Uffici Giudiziari”.

“A volte mi sono sentito solo ma la motivazione e la passione mi hanno dato la giusta spinta. Oggi conosco cosa significa la solitudine Istituzionale; oggi saprei raccontarla. L’Ufficio del garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza è un osservatorio privilegiato sulla città e sui suoi bisogni; è una Istituzione che merita di essere valorizzata e sostenuta proprio per la sua imparzialità che discende direttamente dalla Convenzione Onu sui Diritti del fanciullo. La tutela dei diritti dei bambini è lo specchio di una comunità attenta che sa farsi carico dei bisogni dei più fragili. Nessuna comunità può ritenersi sana se non sa prendersi cura delle nuove generazioni”. “In questi anni ho provato ad accendere i riflettori su molte fragilità del mondo dell’infanzia a Messina a partire dai Servizi Pubblici che dovrebbero tutelarla. Servizi che soffrono tutti di una cronica carenza di personale dovuta alle politiche di austerità degli ultimi anni. Contrarre le risorse dai servizi che si occupano di prevenzione e cura dell’infanzia significa creare il terreno per la manifestazione del disagio giovanile. La città ha bisogno di ripartire da un Servizio Sociale Professionale, Pubblico, forte, rinnovato ed efficiente; un Servizio Sociale multiprofessionale composto non solo da Assistenti Sociali ma anche da psicologi, educatori e sociologi. Ormai i servizi monoprofessionali non riescono a rispondere alle nuove manifestazioni del disagio giovanile e alla povertà dilagante nelle città. La città ha bisogno di un rafforzamento degli organici della Neuropsichiatria Infantile Universitaria e territoriale, affinché il bambino sofferente possa trovare cura a 360 gradi, dalla fase acuta alla presa in carico. Oggi un neuropsichiatra infantile del territorio ha in media 800 minori in carico tra attività ambulatoriale, scolastica, sociale e giudiziaria”. “Il disagio giovanile dilagante in città, testimoniato da un aumento esponenziale dei Procedimenti Civili (500 nuove iscrizioni nel primo trimestre 2022) pendenti presso il Tribunale per i Minorenni, necessita di nuovi servizi (amico esperto, compagno di riferimento ecc.) per la presa in carico dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie. Il disagio giovanile non è più secondario alla povertà ma attraversa tutti i ceti sociali raccontando di una generazione che ha problematiche nuove che ruotano intorno al tema del “riconoscimento sociale” e dell’appartenenza ai gruppi e alla comunità. Messina necessita di un Servizio Pubblico di Mediazione Familiare, Penale, Scolastica (sono stati già formati circa 30 operatori dai servizi della Giustizia Minorile) al fine di veicolare la cultura della risoluzione del conflitto attraverso il dialogo, la valorizzazione delle risorse personali ed il riconoscimento delle singole istanze. Mediare significa costruire il senso di comunità e di solidarietà; mediare è prevenire”.

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