Ennesima rissa a piazza Cairoli, i commercianti: “Adesso basta”

L’ennesima rissa a piazza Cairoli che ha visto protagoniste alcune ragazze, una delle quali trascinata per i capelli e sbattuta per terra, ha scatenato l’indignazione dei commercianti che chiedono al prefetto Cosima Di Stani controlli mirati. Teatro della lite che poi ha avuto un seguito con l’intervento dei genitori delle contendenti, la centralissima piazza cittadina. Lo scontro si è verificato sabato pomeriggio e solo dopo l’intervento dei poliziotti la situazione è tornata alla normalità.

Poi, dopo che si sono calmati gli animi, è stata la volta dei genitori delle contendenti che se le sono dette di tutti i colori.

I commercianti dicono basta e chiedono controlli mirati alle Forze dell’Ordine, per la verità presenti nel centro cittadino ma non dove si contrano le piccole “bande” di ragazzini e ragazzine pronte a dare luogo a liti.

Lino Santoro Amante, responsabile dell’associazione datoriale PmiSicilia, parla a nome dei commercianti di piazza Cairoli, stanchi di assistere inermi alle solite liti del fine settimana che allontana i potenziali clienti dai negozi.

“Bisogna essere onesti – afferma – i controlli ci sono ma devono essere mirati. Le Forze dell’Ordine dovrebbero presidiare le zone in cui si contrano i giovani, laddove si innescano sistematicamente le risse. Ogni fine settimana se ne verifica una, ma quella di sabato scorso è stata più accesa. Chi era presente ha assistito a scene che si vedono in quartieri degradati di città come Napoli o Palermo, qui siamo a piazza Cairoli, in quello che una volta era definito il salotto buono della città. La presenza delle forze dell’ordine è fondamentale per garantire la sicurezza ai cittadini e soprattutto per prevenire questi episodi. Mi rivolgo al prefetto e al questore di Messina affinché si incrementi la presenza delle forze dell’ordine e soprattutto che si facciano controlli più mirati. Già noi commercianti siamo soffocati dalle restrizioni, se poi ci aggiungi il clima di insicurezza la gente preferisce starsi a casa o andare altrove, magari fuori città. Chiediamo aiuto alle istituzioni perché così non possiamo andare avanti”.

Redazione

Published by
Redazione