È stato pubblicato il report, realizzato da Risposte Turismo per l’Autority dello Stretto, relativo all’esperienza dei crocieristi che sono sbarcati a Messina. Il fine del report è quello di fornire degli spunti di riflessione per migliorare l’accoglienza dei crocieristi nelle prossime stagioni.
Il profilo dei crocieristi. Iniziando dalla nazionalità dei crocieristi, la clientela italiana in visita a Messina arriva in particolare con le navi MSC, su cui ha rappresentato nel 2019 il 35% dei passeggeri. Nelle altre compagnie, invece, la clientela italiana rappresenta meno del 2% dei passeggeri. Considerando il peso di MSC sul totale di passeggeri movimentati (49%), si arriva a stimare che i crocieristi italiani siano di poco il primo mercato e pesano a Messina per il 18% del totale.

Volgendo lo sguardo all’età, nel caso di MSC la clientela risulta essere un po’ più giovane (complessivamente la fascia under 18 è pari al 10% rispetto al 6% delle altre compagnie internazionali). Le altre compagnie ospitano una clientela più matura, in prevalenza appartenente alla fascia 66-80. Considerando una stima totale dei crocieristi che scalano a Messina, la fascia d’età prevalente risulta essere quella tra i 51 e 65 anni (in linea con la domanda crocieristica).

Le criticità rilevate a Messina. Sono tre le principali criticità rilevate dai crocieristi a Messina: scarsa pulizia e cura della città; presenza di attraversamenti stradali molto pericolosi e assenza di marciapiedi e percorsi pedonali dedicati; scarsità di proposte e carenza dell’offerta turistica del centro storico messinese, oltre a chiusure delle attività commerciali.
Secondo le compagnie crocieristiche, invece, le principali criticità sono da ricondurre a debole accessibilità fisico informativa alla città, chiusura di troppi negozi ed esercizi in pausa pranzo in occasione degli accosti (accentuando l’assenza di bagni pubblici fruibili dai crocieristi); ritardo rispetto agli annunci della realizzazione del nuovo terminal.