De Luca attacca in aula, i consiglieri: "Basta Cateno, abbassa i toni"

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De Luca attacca in aula, i consiglieri: "Basta Cateno, abbassa i toni"

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mercoledì 27 Gennaio 2021 - 11:10

Non si sono fatte attendere le repliche dei vari gruppi in Consiglio comunale al sindaco Cateno De Luca, dopo che questo si è scagliato contro i consiglieri comunali che stavano affrontando il dibattito dell’affidamento ad Amam di nuovi servizi (pulizia delle caditoie e raccolte acque bianche e delle fontane pubbliche), apostrofandoli anche asini volanti: “Quanto si può resistere al cospetto di queste continue angherie di certi asini volanti che giocano sulla pelle della città? [Lunedì scorso si sono tenute] due sedute di Consiglio comunale ‘pi babbiu’, facendo mancare alla seconda seduta il numero legale. [Pertanto,] abbiamo speso, per mero babbiu di alcuni consiglieri comunali, circa cinque mila euro inutilmente tra gettoni di presenza, rimborso ai datori di lavoro, stipendi dei funzionari di aula e delle forze dell’ordine, indennità degli assessori e stipendio dei dirigenti”, si legge in un post su Facebook di De Luca nel quale spiega le ragioni del suo attacco. Alla fine, il Consiglio comunale si è espresso a favore dell’affidamento ad Amam di nuovi servizi, seppur per un solo voto.

M5S: “Basta Cateno, abbassa i toni”. “Basta Cateno con questo metodo di esprimere la tua rabbia narcisistica attraverso insulti, suoni volgari che denotano la mancanza di un lessico istituzionale che ogni rappresentante politico, nell’espletamento delle sue funzioni, deve avere. Basta sminuire, denigrare qualcuno, trovare un nemico per nascondere le proprie colpe o mancanza di argomentazioni, o per sviare l’attenzione dei cittadini sui veri problemi della città o per fare becera propaganda elettorale in un contesto emergenziale. Basta dire che i consiglieri comunali giocano quando esercitano il loro dovere di controllo, studio e approfondimento. Abbassa i toni.

“Il Gruppo Consiliare si è astenuto dal votare le variazioni di bilancio che avevano ad oggetto proprio il nuovo servizio di gestione Amam, con la delibera, non condivisa dal gruppo, si vuole affidare con un costoso contratto di servizio, di oltre 12 milioni di euro nei sei anni di valenza contrattuale, in un momento in cui la spesa prioritaria è rivolta all’emergenza sanitaria in corso. Circostanza, questa, evidenziata anche dai revisori dei conti del Comune di Messina che, in ogni loro delibera, non fanno altro che raccomandare di non appesantire i bilanci in questo momento.

“La situazione emergenziale come quella che sta vivendo la città di Messina ogni somma disponibile deve essere destinata al mantenimento del tessuto economico e sociale oltremodo provato da questa pandemia e ci riferiamo alla parte più debole della città ma anche alle famiglie e alle attività economiche di che rischiano seriamente di chiudere. Siamo noi a dire VERGOGNA!”.

OraMessina: “Il comportamento del sindaco non è più tollerabile”. “Siamo stanchi. Il comportamento del sindaco De Luca non è più tollerabile. Sono stati oltrepassati – ammoniscono i consiglieri La Fauci e Pagano – i limiti della decenza e della buona educazione. La maleducazione non meriterebbe nemmeno l’onore della risposta, ma il ruolo ci obbliga a non far cadere nel silenzio questa continua mancanza di garbo istituzionale.

“Non siamo più disposti a tollerare. Questo persistente scarico delle responsabilità sul “nemico” di turno non fa altro che peggiorare le condizioni di una città già gravata dai pesantissimi risvolti della pandemia. Sia in termini di salute che economici. Il personalismo a cui il sindaco De Luca ci sta costringendo va contro la normale gestione della città di Messina. Le dirette fiume e senza contraddittorio su Facebook hanno, forse, creato nella sua testa l’idea di poter applicare gli stessi metodi in Consiglio. Riteniamo gravissimo il suo ultimo “spettacolo” concluso con un volgare dito puntato contro il presidente del consiglio comunale e la segretaria generale.

“Il finale è stato degno di quanto detto in precedenza: un nuovo attacco senza sosta e aderenza alla realtà. La questione Amam rappresenta un caso delicato e non archiviabile in poco tempo. Premettere che tutti vorremmo la pulizia di tombini e caditoie è scontato, ma non era possibile votare automaticamente quanto proposto. I revisori dei conti, infatti, avevano acceso la spia dell’attenzione con una pagina e mezza di considerazioni che andavano valutate e studiate. Riflettere, quindi, era d’obbligo”.