Torna la zona rossa e, con essa, le immancabili dirette del sindaco Cateno De Luca dal Centro operativo comunale. Da ieri, infatti, è ripartito il Cateno-show dal suo “gabinetto di guerra”.

Non potevano mancare gli attacchi nei confronti del dirigente dell’Asp di Messina Paolo La Paglia, diventato nelle ultime settimane il suo più acerrimo nemico: “Siamo nella mer… perché ci siamo ritrovati con La Paglia che non ha fatto niente nei mesi scorsi”, ha affermato durante uno dei suoi passaggi. Le critiche del sindaco non hanno risparmiato neanche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, dopo che questo lo aveva bacchettato per l’ordinanza sindacale che va ad integrare quella regionale che istituisce la zona rossa a Messina: “Razza si è ricordato che esiste Messina. Ho già precisato che la mia ordinanza sarà sistemata, ma mi chiedo come mai l’assessore alla Salute non abbia ancora rimosso La Paglia”, ha affermato il primo cittadino

Poi ha sparato nel mucchio contro i politici, sia a livello nazionale e regionale che locale, che a detta sua sarebbero sempre pronti ad attaccarlo, senza però muovere un dito contro La Paglia. “Si tratta di un clima omertoso che rasenta la mafiosità”, ha affermato De Luca rivolgendosi a un non meglio specificato “sistema”.

De Luca si è anche difeso dagli attacchi nei confronti della sua ordinanza sindacale anti-Covid, criticata da molti per le incongruenze e alcuni passaggi poco chiari contenuti al suo interno. Il riferimento è all’elenco delle attività che dovranno chiudere da venerdì 15, tutto fuorché chiaro: “Abbiamo copiato e incollato il contenuto dell’ultimo dpcm, prendetevela con Conte se l’elenco non era chiaro in alcuni punti”. E poi l’assessore Dafne Musolino, presente all’incontro, ha “bacchettato” i messinesi, sottolineando che l’ordinanza va letta nel suo complesso e non solo in alcuni suoi punti.