Assembramenti, tensione e caos negli uffici postali. Ugl: "Situazione esplosiva"

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Assembramenti, tensione e caos negli uffici postali. Ugl: "Situazione esplosiva"

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lunedì 11 Gennaio 2021 - 12:38
Lunghe code, assembramenti e tensione, situazioni esplosive all’esterno degli uffici postali, spesso acuite nei concitati giorni del pagamento delle pensioni. Basta poco ed una banale discussione rischia di trasformarsi in rissa con inevitabili problemi di ordine pubblico. Segnalazioni in tal senso arrivano da Messina (la foto si riferisce all’ufficio postale di via Uberto Bonino), dalla provincia ed ovviamente dal resto della Sicilia, dal momento che nessun ufficio postale o quasi è esente.
“E’ assolutamente intollerabile ciò che sta continuando da mesi a verificarsi nel contesto di diversi uffici di Poste italiane, dove si rischia quotidianamente l’incolumità fisica. Una situazione snervante ed insostenibile, provocata dalle lunghe attese e dalle numerose incombenze burocratiche che creano angoscia e panico tra gli utenti e, di conseguenza, tra i lavoratori stessi. Il pericolo è quello che si possano verificare altri episodi ad alta tensione”. A lanciare il sentimento di forte angoscia a nome di tutto il personale di Poste è il segretario provinciale della federazione Ugl comunicazioni Mario Crisà, che invoca soluzioni urgenti.
“L’incedere di scadenze, alle quali si è aggiunta la richiesta delle giacenze medie annue per il rinnovo dell’Isee, sta causando lunghe file e ressa davanti agli uffici aperti al pubblico, considerato che molti sono stati chiusi con la scusa dell’emergenza Covid 19 anche per via del numero ridotto di risorse umane disponibili. Di recente ci sono giunte notizie di disordini in alcune filiali e di minacce nei confronti degli operatori impiegati negli sportelli, invitati dagli utenti alla “resa dei conti” a fine turno.
Basterebbe soltanto andare a verificare la quantità di chiamate effettuate in queste giornate dai direttori alle forze dell’ordine per comprendere l’entità della problematica sociale. Eppure già nel mese di novembre 2020 come Ugl comunicazioni poste avevamo segnalato questo stato di cose, ma evidentemente la ricerca degli utili viene prima della protezione di chi sta in prima linea a garantire i servizi – tuona Crisà. La nostra società deve essere sempre più vicina alle esigenze dell’utenza, principalmente in questo momento di estrema difficoltà, aumentando le opportunità con un netto taglio alla burocrazia. Tutto ciò si deve fare necessariamente con un incisivo incremento degli sportelli adibiti al pubblico sul territorio e con l’impegno di una cifra maggiore di personale da dover immettere nel front-office. Se poi a questa immediata presa di coscienza aggiungiamo anche il ritorno dei servizi fiduciari e della vigilanza armata all’ingresso delle stesse filiali (come previsto dalla legge), tenuto conto che da diversi mesi ripetiamo sistematicamente questo appello, riusciremo senz’altro a raggiungere due obiettivi. Il primo sarà quello di garantire maggiore serenità e sicurezza ai nostri colleghi, oltre che agli utenti che non possono essere trattati in questo modo, mentre il secondo porterà senza dubbio a dover offrire prestazioni più snelle. In questo senso, riteniamo ancora una volta indispensabile il potenziamento ed ampliamento delle applicazioni informatiche e delle attività di sensibilizzazione alla loro fruizione, poiché il buon 30% di persone che si recano allo sportello potrebbero farne a meno utilizzando portale web e app – suggerisce il sindacalista. Ci troviamo di fronte ad una situazione davvero esplosiva se non si prendono i più urgenti provvedimenti, motivo per cui ci appelliamo per l’ennesima volta alla nostra azienda dato che i lavoratori non sono carne da macello e vanno tutelati. Siamo consapevoli che senza quella che noi, come Ugl comunicazioni, riteniamo un’azione di estremo buon senso, saremo costretti a rivolgerci alle istituzioni governative per rivendicare e pretendere il diritto alla sicurezza e serenità del lavoratore e la salvaguardia del consumatore”.