Feste e Covid, Messina si risveglia in "zona rossa"

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Feste e Covid, Messina si risveglia in "zona rossa"

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giovedì 24 Dicembre 2020 - 12:05

L’Italia è ufficialmente in “zona rossa”: entra cioè in quei giorni con le misure più restrittive tra quelle decise dal governo con il decreto legge del 18 dicembre, che comunque permettono grazie ad alcune deroghe una certa libertà di movimento. L’obiettivo è  quello evitare la temuta terza ondata di Coronavirus.
Meno però dei giorni di “zona arancione” nazionale, che saranno i primi tre della prossima settimana, e poi il lunedì successivo. Le restrizioni saranno valide da oggi fino al 6 gennaio 2021.
Gli effetti dell’entrata in “zona rossa” per limitare il contagio da Covid 19 sono tangibili sulle strade. Già da questa mattina, a Messina sono stati intensificati i controlli, in queste foto un posto di blocco della polizia municipale in via Garibaldi all’altezza di piazza Unione europea.

La differenza principale fra i giorni in cui l’Italia è in “zona rossa” rispetto a quelli in cui è in “zona arancione” è che nel primo caso sono vietati tutti gli spostamenti, sia dentro che fuori dal proprio comune. Tranne quelli per lavoro, salute o necessità, e tranne per quelli giustificati dalla “deroga sulle visite”, quindi per andare in un’altra casa, rispettando alcuni limiti. In ogni caso è necessaria l’autocertificazione. Nei giorni cosiddetti “arancioni” ci si potrà spostare liberamente all’interno del proprio comune.

La “deroga sulle visite” prevede che ci si possa spostare una volta al giorno, dalle 5 alle 22, per fare una visita ad una sola casa (di chiunque, amici o parenti) che si deve trovare nella propria regione. Questa deroga vale sia nei giorni rossi sia in quelli “arancioni”. In questo spostamento si può essere al massimo in due, eventualmente accompagnati da minori di 14 anni, persone disabili o non autosufficienti senza restrizioni di numero.
Anche nelle “giornate rosse” restano in vigore le regole generali come il coprifuoco dalle 22 alle 5, che nella mattina di Capodanno è esteso fino alle 7 di mattina. Non ci si può spostare tra regioni, se non per motivi di lavoro, salute, necessità, ma si può sempre – quindi anche spostandosi tra regioni – rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione. Quest’ultima è considerata il posto in cui si vive “con una certa continuità e stabilità”: quindi le persone che vivono abitualmente nella stessa casa possono ricongiungersi.

Andare nei negozi è una giustificazione valida per spostarsi: rimarranno aperti quelli che vendono beni alimentari e di prima necessità, i supermercati, le farmacie e le parafarmacie, le edicole, le tabaccherie, le lavanderie, i barbieri ed i parrucchieri.
È  consentito raggiungere le seconde case se si trovano nella propria regione, ma a un solo nucleo familiare, e solo dalle 5 alle 22. Si può sempre fare attività sportiva e motoria, individuale, all’aperto e rispettando le distanze. Le messe saranno celebrate nel pomeriggio per consentire il rientro in casa prima del “coprifuoco”.
Bar e ristoranti sono chiusi per il consumo sul posto, ma possono effettuare servizio d’asporto, sempre consentito fino alle 22, mentre le consegne a domicilio non hanno limiti di orario.