Rifiuti e politica, il caso Sammartino scatena il caos tra Italia Viva e Lega

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Rifiuti e politica, il caso Sammartino scatena il caos tra Italia Viva e Lega

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venerdì 18 Dicembre 2020 - 16:20
Il guasto alla discarica di Lentini che ha chiuso le porte ai decine di autocompattatori di mezza Sicilia non solo ha causato disagi nella raccolta nelle città coinvolte, ma ha scatenato il solito dibattito politico, figlio a volte di ruggini tra partiti con le tutte le conseguenze che ne derivano. Così è bastato il coinvolgimento del renziano, Luca Sammartino indagato per corruzione elettorale, a scatenare l’ennesima controffensiva, che poi ha poco o nulla a che vedere con l’emergenza rifiuti, peraltro già rientrata e scaturita lo ripetiamo per un problema nel sito Lentini. 
“Crediamo non servano più conferme per accendere i riflettori sul Comune di Mascalucia che sta prendendo le preoccupante sembianze di un verminaio di interessi politico-mafiosi” lo affermano il senatore Stefano Candiani, segretario regionale della Lega in Sicilia e il suo vicesegretario Fabio Cantarella commentando gli esiti dell’inchiesta Report che ha portato a un blitz eseguito questa mattina all’alba dalla Guardia di Finanza etnea e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania.
 
“L’inchiesta su voto di scambio che riguarda l’on. Sammartino – continuano i vertici leghisti – è soltanto l’ultimo allarmante segnale sul comune di Mascalucia dopo la vicenda del piano regolatore in mano ai boss o le ombre sulle assunzioni sulla società di raccolta rifiuti Mosema che avrebbero attirato gli appetiti del clan locale”.
 
Candiani e Cantarella ricordano che “già quando scoppiò il caso dei documenti urbanistici finiti sul tavolo dei mafiosi la Lega aveva lanciato un allarme che rimase inascoltato tanto che scegliemmo con l’allora assessore Sonia Grasso di lasciare la giunta. Adesso però non si può più far finta di nulla, serve fare luce su una situazione che rischia di compromettere totalmente la credibilità del Comune”.
Ed è in Consiglio comunale, questa volta a Catania, che si scatena la replica probabilmente fuori luogo di un consigliere di Italia Viva, Peppe Gelsomino, che a sua volta attacca l’assessore leghista all’Ecologia, Fabio Cantarella, chiedendo addirittura le dimissioni. Ma per quale motivo? Una ritorsione per i fatti denunciati dalla Lega a Mascalucia? Probabilmente sì o forse anche una caduta di stile perché accusare che la città di Catania è sporca come la Lega non depone a favore della politica che rischia di far allontanare la gente, creando inutili tensioni e sterili polemiche.
La Sicilia ha bisogno di proposte e fatti ed in tema di rifiuti servirà remare tutti dalla stessa parte perché le emergenze riguardano Messina, Palermo, Catania, nessuno escluso e quindi chiacchiere e parole al vetriolo meglio evitarle, a maggior ragione se dette all’interno dei palazzi istituzionali.